tag:blogger.com,1999:blog-34926528993827282522024-03-13T11:56:18.631+01:00ma dove vanno a finire i palloncini...la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.comBlogger126125tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-22873821812573130192017-12-15T21:13:00.000+01:002017-12-15T21:13:09.657+01:00Amico è<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-iZOB6vsv96c/WjQmNzSgWEI/AAAAAAAAAlY/fPD5NTdQZd00U8myLc5bidSCl1Y5pTVTQCLcBGAs/s1600/friendship-symbol-tattoos-friendship-symbols.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="721" data-original-width="736" height="195" src="https://2.bp.blogspot.com/-iZOB6vsv96c/WjQmNzSgWEI/AAAAAAAAAlY/fPD5NTdQZd00U8myLc5bidSCl1Y5pTVTQCLcBGAs/s200/friendship-symbol-tattoos-friendship-symbols.jpg" width="200" /></a></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L'Amico è colui con cui puoi ridere, o piangere, a cuore aperto, a seconda dell'occasione; con cui decidi di condividere la sua grande gioia, o il suo più cupo dolore.</div>
<div style="text-align: justify;">
A volte l'Amico non sa trattenersi, o decide di non farlo, e ti sbatte la realtà sul grugno. Da lui impari continuamente qualcosa, e lui vuole imparare da te e ti si incolla per quello.</div>
<div style="text-align: justify;">
Con l'Amico parli come ad uno specchio, prima ancora che tu parli lui sa già quello che dirai; non perché conosce bene te, ma perché conosce sè e ciò che stai per dire è quello che pensa e direbbe lui.</div>
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Può farti da madre, o da padre, o da fratello. Con lui puoi anche stare in silenzio, ma il più delle volte non riesci a smettere di parlargli. E' un tipo di amico che può anche appartenere un periodo ma resterà nel tuo cuore per tutta la vita. Spesso fra voi ci sono birra, o bicchieri di vino, o tazze di the, oppure sigarette, frise... o buio, fuoco e luce; musica, voci che si fondono, comuni ritmi del cuore. L'Amico ti sente da lontano. Sei parte di lui a dispetto di tutto, del tempo, della distanza, della vita.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'Amico è quella persona che se non l'avessi incontrata non avresti scoperto tante cose di te stesso, quella che ti ha accompagnato dove sei.</div>
<div style="text-align: justify;">
Amico è anche chi dopo tanto, tanto tempo, ti regala la verità, e ti restituisce così tanto di te da sentirti grato per sempre per il coraggio che ha avuto nel confessartela, finalmente.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ti porta nel cuore, anche se non nella sua vita. Non ti dimentica anche se non ti parla.</div>
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Soprattutto, l'Amico è quello che non giudica, ma accoglie. Non etichetta, ma osserva e tiene a mente. Non pretende, invece resta al tuo fianco. E se ti cerca, il suo interesse sei tu, non il suo ego.</div>
la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-17380586960034681372016-06-30T14:11:00.001+02:002016-06-30T14:11:19.227+02:00Bentornato a questo sole<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-LOeZlyqnYX0/V3ULo74nYZI/AAAAAAAAAgM/HOoirscfxB4yHkWHWPyd0h9jaS0p6g1EACK4B/s1600/baglio.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-LOeZlyqnYX0/V3ULo74nYZI/AAAAAAAAAgM/HOoirscfxB4yHkWHWPyd0h9jaS0p6g1EACK4B/s400/baglio.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Ultimi giorni di primavera che scivolano nell'estate. Poi i primi giorni di vero caldo. Più tempo con la testa libera, più testa dentro il tempo finalmente libero. Libero da responsabilità, impegni, scadenze, programmi. Insomma un vero inizio d'estate.</div>
<div style="text-align: justify;">
Immancabile la radio accompagna in auto i miei spostamenti, e stimola riflessione ed emotività, due tizie che se ne stanno appollaiate sulla mia spalla e ogni tanto mi comandano come il Piccolo Chef sulla testa di Linguini. Penso al passato, al futuro, vicini e lontani, a desideri, a luoghi dove voglio essere, a persone che voglio sentire e a persone che sento dentro inevitabilmente, cullata da una serie di canzoni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo è, di nuovo, il periodo Vasco - Baglioni.</div>
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C'è stato il contemplativo periodo Guccini, il profondo periodo De Andrè, il maledetto periodo De Gregori (tre, quattro volte), un lungo, incancellabile e felice periodo Battiato, ma appartengono tutti alla mezza maturità, alla consapevolezza, all'amarezza da Incontro e Vedi Cara e Verranno a chiederti del nostro amore e Niente da Capire e La stagione dell'amore.</div>
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Molto prima, durante l'adolescenza, c'erano state molte canzoni sdolcinate, nessun particolare amore musicale vinceva sugli altri, tutto era di pancia e così era la musica. C'erano stati Queen, U2, pochissimi Spandau, Metallica. Venivano gettati i semi dei miei veri gusti musicali, con le radici negli anni Settanta e Ottanta dei giganti della mia vita: Police, Led Zeppelin, Deep Purple, ROLLING STONES, Simon&Garfunkel, Mina, Barbra, Billie, Janis, Joni, Carole, immensa Joan, David Bowie.</div>
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Ma nessuno di loro portava epifanie e verità.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le epifanie e le verità interiori appartengono a quei pochi anni fra la fine dell'adolescenza e l'inizio dell'essere adulti consapevoli e centrati, quegli anni in cui "tutto è ancora intero, tutto è chi-lo-sa", anni in cui trovavo me stessa nelle parole di Vasco e di Baglioni. Dopo un anno di adolescenza tardiva, e un altro a ricostruire le macerie dopo un attacco terroristico emotivo, "ci sta" tornare a scoprirsi nella stessa musica, ritrovarsi, potersi dire (più esattamente potersi urlare a squarciagola sulla rotonda di Piazzale del Lavoro), appunto, "IO SONO ANCORA QUA, EEEEH GIA'" "FORSE ERA GIUSTO COSIIIIIIII", "e non lasciare andare un giorno per ritrovar te stesso, figlio di un cielo così bello perché la vita è adesso", ed assorbire "Bentornato a questo sole, nelle camere di tutto il mondo, quando allaga letti e cuori".</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Molto love.</div>
la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-62169427546359509502016-06-22T10:57:00.000+02:002016-06-22T10:57:54.640+02:00Curvy...aka "cicciona"<br />
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Estate 2016. L'estate dei miei 40 anni.</div>
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-JsGj1D_OZuE/V2pM7pQiXTI/AAAAAAAAAf4/5WE2jkss5L4tRF_c4BWpNWLe3yv9nO3VwCLcB/s1600/pin%2Bup%2Bdr.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-JsGj1D_OZuE/V2pM7pQiXTI/AAAAAAAAAf4/5WE2jkss5L4tRF_c4BWpNWLe3yv9nO3VwCLcB/s320/pin%2Bup%2Bdr.jpg" width="234" /></a>L'estate della forza di gravità che vince. L'estate dell'età che incombe. L'estate della bilancia che segna allarme rosso.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'estate dei ragionamenti, sul passato e sul futuro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Oddio, la bilancia segna allarme rosso. Che cosa è successo? Ho mangiato così male? Saranno state le volte al Mac? Sarà stata la pasta? La vita sedentaria? Le corse letto-scuola dei bambini-scuola io- lezioni private/ancora scuola- scuola dei bimbi- spesa-pc-cena-bimbi a nanna-letto, senza tempo per mangiare decentemente e con molte soste schifezza? No...il colpevole sono loro: le malefiche macchinette della scuola! Le loro patatine, i loro snack ipercalorici! Sì, sono loro IL MALE! ... Ma no, forse è colpa del fatto che non faccio colazione al mattino: rivediamo tutti i pasti, indaghiamo su una dieta, uno stile alimentare, impariamo un modo di mangiare che non fa ingrassare! E poi, ragazza mia, devi muoverti! Non puoi andare avanti così. Insomma guardati: sei piena di ciccia. Insomma. Devi andare a correre. Ah già non puoi. Allora a camminare. Sì, a camminare. Ti alzi alle 6 del mattino quest'estate e vai a camminare un'ora, poi torni fai una doccia colazione e vedrai. Nel frattempo i bambini si sono vestiti da soli, hanno preso la macchina e sono andati a scuola da soli. Eh ma quante scuse. DEVI fare qualcosa, così non va bene.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
Su queste parole si infrange il ragionamento numero uno.</div>
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Così non va bene.</div>
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Così non va bene.</div>
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Così non va bene.</div>
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Così come?</div>
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Così, con la ciccia. Così, con la cellulite, la pancia, le tettone cadenti. Non è una questione di salute, la mia salute è perfetta. Non sono ancora andata oltre quella soglia che incide sulla salute. Sono là, nel limbo fra la normale e la cicciona. Sono ancora definibile "curvy", che è un modo elegante e fashion per dire "cicciona ma non troppo". E non va bene. Non va bene perché il canone estetico è una cosa di massa. E la massa dice "ciccia è male". La massa quando ti guarda vede l'imperfezione, vede la deviazione dallo standard da inseguire, da ciò che va bene. Uno standard che ci imbriglia tutti quanti, che tappa i nostri occhi dal guardare davvero. Uno standard che ci fa dire "questo mi piace", "questo mi fa schifo". Ma a chi importa? A noi stessi importa. Noi stessi ci diciamo "non vai bene, sei grassa e quindi fai schifo". Non è lo stesso se sei alta o no, per quello non puoi fare niente. Ma se sei grassa, cavolo, puoi. Puoi scegliere di incentrare il tuo intero stile di vita sul fisico che vuoi avere. Ci puoi lavorare sopra, concentrare le tue energie, i tuoi soldi e il tuo impegno in contesti, attività e situazioni che ti tengano in forma. Puoi. Se vuoi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Vuoi?</div>
<div style="text-align: justify;">
Vuoi davvero concentrare i tuoi sforzi interiori o esteriori sull'apparenza che vuoi avere all'esterno? Ti interessa davvero così piacere? Piacere a tutti? Ti ferisce così tanto che un tizio o una tizia sconosciuti o con priorità diverse dalle tue giudichino il tuo aspetto magro o no? Sì, ferisce.</div>
<div style="text-align: justify;">
Allora lavoriamo sulla ferita.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lavoriamo su quell'ansia di piacere a tutti, su quella punta di male allo stomaco che ti dà il pensiero che ci sia qualcuno che ti considera non esteticamente accettabile, un catorcio. Lavoriamo su cosa ne pensi tu, su come lo giudichi tu, quel qualcuno così impegnato a mettere nero su bianco quanto è importante ciò che sei fuori, quel qualcuno a cui importa così tanto delle apparenze da non riuscire a badare alle cose davvero fondamentali che stanno dentro. Quel qualcuno che valuta PRIMA il fuori. Purìno/a.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lavoriamo piuttosto sullo star bene con sè stessi, sul giocare col proprio corpo e sul volergli bene così com'è. Sulle cose che ci fanno stare bene. Sulle cose che ci fanno sentire belli.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tipo un costume da pin up anni Cinquanta, o un colore nuovo di capelli, o un bel tatuaggio perché no.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sentirsi belli, è quello che conta davvero.</div>
<div style="text-align: justify;">
Liberarsi dalle catene che ci fanno guardare allo specchio e individuare in un nanosecondo ciò che "non va bene". Liberarsene, farne collana o accessorio colorato. Riderne. Sorriderne, anzi. Sguainare un sorriso disarmante davanti a certi sguardi e a certi discorsi. Il sorriso di chi sta bene e non giudica neppure chi non è capace di guardare davvero.</div>
<div style="text-align: justify;">
E ora, andiamoci a fare un bel panino và. Integrale. Con una fettina di tacchino...</div>
la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-64168740501034983482016-06-17T10:12:00.002+02:002016-06-17T10:12:48.144+02:00Indeterminato<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-gRMMWFBWxEU/V2Or5-SyQ6I/AAAAAAAAAfk/4EOIbEegHjo2_ZNcX5full27eVmOipMNwCLcB/s1600/885611_10206429365115231_2504337973641856002_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://4.bp.blogspot.com/-gRMMWFBWxEU/V2Or5-SyQ6I/AAAAAAAAAfk/4EOIbEegHjo2_ZNcX5full27eVmOipMNwCLcB/s400/885611_10206429365115231_2504337973641856002_o.jpg" width="400" /></a></div>
<i>Ciao mamma,</i><br />
<i>ieri è stato il mio ultimo giorno da precaria.</i><br />
<i>Nell'ultimo anno sono stata "in formazione e prova". Qualora i dieci anni appena trascorsi non fossero stati sufficienti, il Ministero mi ha chiesto di testare ancora una volta se per caso - per caso eh - fossi proprio proprio adatta per fare l'insegnante.</i><br />
<i>Ma che ne sa il Ministero. Che ne sa di quando controvoglia ho fatto la domanda per accedere alla SSIS, solo perché tu insistevi. Che ne sa di quando alla Scuola di Specializzazione passavamo il tempo a scrivere cavolate e raccontarci le nostre vite, in barba alla moltissima aria fritta che ci circondava. Che ne sa dei pranzi improvvisati, delle lacrime, delle risate e dei legami profondi che si sono creati. Che ne sa che quasi sempre pensavo "Tanto non sarà questo il mio mestiere"...tranne quando in segreto nelle lezioni di Glottodidattica, Didattica Generale e Docimologia mi si accendeva una luce nel cuore e mi si sgranavano gli occhi di meraviglia e di sorriso perché quei prof parlavano la lingua che avrebbe dovuto avere per me la scuola. Che ne sa delle mie mute parole a Don Bosco seduta in attesa del test di ammissione "ok. io non la voglio fare questa cosa. Decidi tu. Se questo è quello per cui sono nata...fai il tuo dovere" e poi, davanti ai risultati "Questo è giocare sporco". Che ne sa il Ministero. Che ne sa dei primi giorni in una classe, degli occhi degli studenti. Che ne sa di quando immersa nella mia grande passione, nelle mie grandi speranze sociolinguistiche, mi mancavano quegli occhi e quel clima. Che ne sa il Ministero che questo non è un lavoro: questo è quello che sono. Che ne sa il Ministero che ieri la cosiddetta discussione è stata una piacevole chiacchierata in naturalezza con colleghi che stimo e a cui voglio bene, con cui ho condiviso vedute, episodi, sguardi, abbracci e momenti. Che ne sa il Ministero che sono nella mia acqua.</i><br />
<i>Non lo so se TU lo sapevi. Ma grazie, mille volte grazie per aver insistito. Se penso che questa è stata l'ultima cosa che mi hai chiesto di fare poco tempo prima di cambiare forma e diventare quella presenza invisibile, silenziosa e potente che sei...e mi guardo oggi...ti ringrazio dal profondo del cuore per avermi lasciato la cosa più preziosa di tutte: ciò che sono e la possibilità di viverlo quotidianamente fino alla pensione.</i><br />
<br />
<br />
E grazie anche a te, Lu. Tu non te lo ricordi perché sei supersonica e vai sempre avanti, ma io ricordo bene quando nella cucina di Via Aristosseno, mentre ci facevamo un solito caffè, parlavamo della tesi di laurea e ti dissi che volevo fare la ricerca universitaria, studiare, studiare, scoprire, e tu: "Eppure io non ti ci vedo chiusa in un ufficio o in una biblioteca. Io ti vedo a fare un lavoro a contatto con le persone". Anche tu avevi ragione. E anche a te, grazie di cuore per esserci sempre stata, aver guardato, ascoltato, supportato, e sopra ogni cosa per quella potenza che è il tuo accompagnarci col sorriso e con dinamismo. Ti voglio bene assai.la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-27412344396650589222016-02-24T15:50:00.000+01:002016-02-24T15:51:48.837+01:00Tortelloni di cavolo nero con porri e speck<i>Ingredienti per 4 porzioni</i><br />
per la sfoglia: 3 uova intere - 3 etti di semola di grano duro - qualche spruzzo di farina 00 per la lavorazione<br />
per il ripieno: 1 mazzetto di cavolo nero (una ventina di foglie) - 1 spicchio d'aglio - 3 cucchiai di olio evo - 1 foglia di alloro - 250 g di ricotta - 3 cucchiai di formaggio grattugiato (io Rodez) - 2 cucchiai di pangrattato - sale e pepe q.b.<br />
per il condimento: 1 porro piccolo - 80 g di speck (circa 10 fettine) - burro q.b. - sale e pepe q.b.<span id="goog_1207001002"></span><span id="goog_1207001003"></span><br />
<br />
<i>Preparazione</i><br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-SuJCysFUnQM/Vs3Csmw_VWI/AAAAAAAAAfA/2yDlVkKCx7M/s1600/chips-cavolo-nero.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-SuJCysFUnQM/Vs3Csmw_VWI/AAAAAAAAAfA/2yDlVkKCx7M/s320/chips-cavolo-nero.jpg" width="316" /></a>Per prima cosa ho fatto la sfoglia, usando la planetaria col gancio a foglia, che ho lasciato a riposare per almeno mezz'ora ben coperta perché non si secchi e sviluppi glutine.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi ho tagliato a fettine sottilissime il porro e l'ho lasciato in acqua fredda perché assumesse un sapore più delicato in cottura.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ho tagliato il cavolo a listarelle sottili, l'ho lavato per bene e l'ho saltato in padella con l'olio nel quale avevo prima fatto soffriggere lo spicchio d'aglio (che ho eliminato una volta dorato) e la foglia di alloro (che ho tolto alla fine), per circa 20 minuti. L'ho condito con un po' di sale e pepe, poi tritato leggermente con un mixer e lasciato raffreddare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ho lavorato la ricotta, condita col formaggio grattugiato, il pangrattato, sale e pepe, con una forchetta, l'ho amalgamata al cavolo cotto e tritato e lasciato il composto a insaporire.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ho tirato la sfoglia a mano con pochissima farina e il mattarello, formato dei quadrati con un tagliapasta, e adagiato mezzo cucchiaino di ripieno su ciascuno, chiudendoli poi a tortello (triangolo poi chiuso sul retro intorno al dito).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Messa sul fuoco una pentola di acqua per cuocere la pasta, ho preparato il condimento.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ho fatto abbrustolire lo speck in una padella antiaderente dopo averlo tagliato a listarelle, e l'ho tenuto da parte. In una padella ho sciolto un po' di burro e vi ho versato dentro il porro, scolato, condendolo con sale e pepe e lasciandolo a stufare con un po' d'acqua calda aggiunta man mano, per circa 20 minuti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ho cotto i tortelloni in abbondante acqua bollente salata, l'ho tirata su col mestolo forato e messa nella padella col condimento a mantecare, insieme allo speck aggiunto all'ultimo momento.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ho servito con parmigiano grattugiato e una spolverata leggera di pepe appena macinato.</div>
<br />la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-56414660732579349622014-06-05T19:37:00.000+02:002014-06-05T19:37:04.168+02:00Torta di mele della nonna (senza bilancia)<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-60hv7EJWYZs/U5CnjY70LzI/AAAAAAAAAao/yH2iCw1UcpU/s1600/mela_golden_delicious.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-60hv7EJWYZs/U5CnjY70LzI/AAAAAAAAAao/yH2iCw1UcpU/s1600/mela_golden_delicious.jpg" height="132" width="200" /></a><i> </i></div>
<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
<i>Ingredienti</i></div>
<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
2 mele</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
75 g di margarina</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
5 cucchiai di zucchero bianco</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
3 cucchiai di zucchero di canna</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
2 uova</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
1 pizzico di sale </div>
<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
10 cucchiai (colmi) di farina 00</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
1 bustina di lievito vanigliato </div>
<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
qualche cucchiaio di latte</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
cannella q.b.</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
pinoli q.b.</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
zucchero di canna a decorazione</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
1 limone (scorza grattugiata e succo)</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
pangrattato q.b.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<i>Preparazione</i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ho sbucciato e pulito le mele, le ho tagliate a spicchi, poi a fettine, e le ho messe in una terrina con il succo del limone.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ho lavorato con la frusta a mano la margarina morbida con gli zuccheri e la scorza grattugiata del limone, ho incorporato le uova una alla volta col pizzico di sale, aromatizzato con la cannella e aggiunto la farina - setacciata con il lievito - poco alla volta, allungando con il latte necessario ad ottenere una crema morbida ma non liquida.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ottenuto il composto, ho incorporato le fettine di mela scolate dal succo di limone e versato il tutto in una teglia imburrata e spolverizzata di pangrattato.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ho decorato con i pinoli e lo zucchero di canna, e cotto in forno preriscaldato a 175° per 45 minuti circa.</div>
<br />la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-36341668929031599342014-05-27T10:31:00.000+02:002014-05-27T10:31:56.656+02:00Un fiore<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-K9qER_GKNlE/U4RL9uLsZUI/AAAAAAAAAaQ/E2lXM8txuKI/s1600/iris.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-K9qER_GKNlE/U4RL9uLsZUI/AAAAAAAAAaQ/E2lXM8txuKI/s1600/iris.jpg" /></a></div>
Ieri ho accompagnato mio padre alla visita di accertamento delle condizioni di invalidità per cui abbiamo fatto domanda di riconoscimento. Tradotto: una commissione medica ha bisogno di guardare in faccia il presunto invalido, ricevere dalle sue mani i certificati medici attestanti le varie patologie, restituirgli "le carte" che non ritiene necessarie e salutarlo con un incoraggiante "Le faremo sapere entro tre mesi tramite raccomandata". Durata della visita: minuti 6. Durata dell'attesa: 3 ore e venti. Sì, perché le 45 persone "presunte" invalide che la commissione ha visto e valutato ieri sono state convocate tutte per le ore 15. Noi che avevamo il numero 29 siamo stati ricevuti alle 18:20 e usciti dall'ufficio alle 18:30 circa, quando in attesa c'erano ancora 15 persone. Abbiamo dunque trascorso tre ore buone a osservare gli altri <i>presunti </i>invalidi: anziani in sedia a rotelle, zoppicanti, persone con la bombola di ossigeno portatile (che dura un'oretta circa), donne e uomini che evidentemente non sapevano dove si trovavano e si innervosivano e spaventavano, accompagnatori con la faccia della fatica di chi assiste quotidianamente una persona cara con dei seri, a volte serissimi problemi di salute. Alla fine mio padre, che ha una serie di patologie alcune molto serie altre meno, stava un fiore rispetto agli altri; stanotte ha fatto fatica a dormire e adesso è pieno di dolori e doloretti per non aver riposato ieri e per aver trascorso tanto tempo seduto scomodamente in un luogo dove non c'erano sedie sufficienti per tutti, dove una delle panchine era occupata interamente da uno dei PRESUNTI invalidi che ogni tanto si faceva una pennica supino, dove non c'era una bottiglia d'acqua, una macchinetta del caffè, una rivista, un tavolino, ma in fondo, rispetto agli altri che c'erano ieri, sta un fiore. Se stessimo parlando di un quadro di Van Gogh, sarebbero gli iris, e lui sarebbe uno di quelli ancora dentro al vaso, per capirci.<br />
<br />
<br />Riflessione numero uno.<br />
Nei primi giorni d'estate Taranto è splendida: il cielo è blu pervinca, soffia un leggero vento che accarezza la pelle scaldata dal sole, il mare è struggente. La scuola sta finendo, tutti si rilassano, le colleghe tendono alla chiacchiera, gli alunni a coccolare i prof che amano, le altre mamme al nido e alla materna sorridono. Il mio cuore è stato, nelle ultime due settimane, aggredito dalla nostalgia e dell'amletico dubbio: sono pronta a rinunciare a tutto questo e a trovarmi sola, in una città che conosco pochissimo, di cui so pochissimo, quasi senza amici, ad aver freddo, a non sapere cosa fare e chi chiamare in aiuto, a ricominciare da capo saltando quasi nel buio?<br />
Ecco, il pomeriggio di ieri ha polverizzato la mia nostalgia. Cedonsi cielo azzurro, mare struggente, radici, in luogo di civiltà, grazie.<br />
<br />
Riflessione numero due.<br />
In parole semplici, abbiamo chiesto allo Stato se, secondo lui, la nostra famiglia ha bisogno di un aiuto. Lo Stato dice: ok, ecco qui dei medici che per me valutano le sue condizioni cliniche, ed ecco qui un assistente sociale che redige un rapporto sulle condizioni socio-ambientali. La situazione è pressappoco la seguente.<br />
Abbiamo un anziano, vedovo, che vive solo con diverse patologie più o meno serie, che ha bisogno di cure, di controlli medici serrati e di un monitoraggio costante, benchè non sia in pericolo di vita e sia ancora autosufficiente nella deambulazione, nell'alimentazione e nell'igiene personale (arrivederci 104 art.33). L'anziano suddetto non ha parenti stretti a parte l'unica figlia, in casa con la quale è attualmente ospite, la quale figlia è insegnante precaria, mamma di due bambini piccoli, il cui marito è insegnante precario anche lui.<br />
Quando vado a votare, scelgo che tipo di Stato voglio risponda a domande come questa.<br />
<br />
Quando vado a votare, penso alla mia quotidianità e al mondo che mi circonda, e stabilisco delle priorità fra i moltissimi problemi e fra le moltissime schifezze e cose da risolvere. In un mondo ideale si potrebbe fare alta filosofia e porsi come priorità quella di fare pulizia nella classe politica eccetera eccetera. Non che non sia d'accordo su questo punto, per come la penso io ognuno dovrebbe avere la propria coscienza come guida principale e non fare schifezze (perché le schifezze sono atti e scelte individuali, piccole e grandi che siano). Ma penso che sia SECONDARIO. Tutto qui.<br />
Dunque, per quel che mi riguarda, esiste ancora qualche formazione politica che risponde come voglio io a queste domande, e scanserò nel mio voto sempre chi a queste domande è sordo e chi le considera SECONDARIE. Io. Gli altri, che votino secondo la loro, di coscienza. Tanto di cappello. la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-22509825009981002342014-02-07T19:14:00.001+01:002014-02-07T19:15:18.080+01:00Sally<i>Questa, è la MIA canzone.</i><br />
<i>E cantata da Vasco, non si bestemmi.</i><br />
<i><br /></i>
http://www.youtube.com/watch?v=1dtNaPRZHkk<br />
<br />
<br />
Sally cammina per la strada senza nemmeno
<br />
guardare per terra
<br />
Sally è una donna che non ha più voglia
<br />
di fare la guerra
<br />
Sally ha patito troppo
<br />
Sally ha già visto che cosa
<br />
ti può crollare addosso
<br />
Sally è già stata punita
<br />
per ogni sua distrazione o debolezza
<br />
per ogni candida carezza
<br />
data per non sentire l'amarezza
<br />
<br />
Senti che fuori piove
<br />
senti che bel rumore
<br />
<br />
Sally cammina per la strada sicura
<br />
senza pensare a niente
<br />
ormai guarda la gente
<br />
con aria indifferente
<br />
Sono lontani quei momenti
<br />
quando uno sguardo provocava turbamenti
<br />
quando la vita era più facile
<br />
e si potevano mangiare anche le fragole
<br />
perché la vita è un brivido che vola via
<br />
è tutto un equilibrio sopra la follia
<br />
sopra follia
<br />
<br />
Senti che fuori piove
<br />
senti che bel rumore
<br />
<br />
Ma forse Sally è proprio questo il senso, il senso
<br />
del tuo vagare
<br />
forse davvero ci si deve sentire
<br />
alla fine un po' male
<br />
Forse alla fine di questa triste storia
<br />
qualcuno troverà il coraggio
<br />
per affrontare i sensi di colpa
<br />
e cancellarli da questo viaggio
<br />
per vivere davvero ogni momento
<br />
con ogni suo turbamento
<br />
e come se fosse l'ultimo
<br />
<br />
Sally cammina per la strada leggera
<br />
ormai è sera
<br />
si accendono le luci dei lampioni
<br />
tutta la gente corre a casa davanti alle televisioni
<br />
ed un pensiero le passa per la testa
<br />
forse la vita non è stata tutta persa
<br />
forse qualcosa s'è salvato
<br />
forse davvero non è stato poi tutto sbagliato
<br />
forse era giusto così
<br />
eheheh
<br />
forse ma forse ma si
<br />
cosa vuoi che ti dica io
<br />
senti che bel rumore
<br />
<br />
<br />la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-40913045337365291362014-01-25T10:49:00.000+01:002014-01-25T12:07:26.291+01:00New Year's Resolutions #2 aka Perle di benessere<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-A-F8_LHfslw/UuOHPxXkiqI/AAAAAAAAAZk/6AOve4a4-1Y/s1600/hippie.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-A-F8_LHfslw/UuOHPxXkiqI/AAAAAAAAAZk/6AOve4a4-1Y/s1600/hippie.jpg" height="305" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tempo fa ho cominciato a compilare una lista di <a href="http://madovevannoipalloncini.blogspot.it/2012/09/100-cose.html" target="_blank">100 motivi per cui vale la pena vivere</a>, alzarsi la mattina, fare fatica. L'idea mi era venuta grazie a Barbara <a href="http://www.mammafelice.it/100-things-i-love/" target="_blank">Mammafelice</a>. La lista è ferma al numero 63, ma la aggiorno abbastanza regolarmente.</div>
<div style="text-align: justify;">
La lista che segue, invece, è più prosaica e terra-terra. Traduce il punto 3 dei miei <a href="http://madovevannoipalloncini.blogspot.it/2014/01/new-years-resolutions-2014-1.html" target="_blank">buoni propositi 2014</a>. Contiene le piccole cose che mi fanno <i>sentire</i> <i>bene</i> con me stessa, che mi danno sensazioni positive, piccole azioni, regali, che si possono realizzare quotidianamente, e che quando si riescono ad avere tutte insieme compongono una giornata perfetta, che si conclude con un sorriso, molte coccole e un buon sonno.<br />
<br />
<i><b>Sentirmi bella.</b></i></div>
E quando mi sento bella io?<br />
- Quando ho i capelli a posto.<br />
- Quando profumo.<br />
- Quando sono liscia e morbida.<br />
- Con gli occhi truccati<br />
- Con un accessorio: bracciale o orecchini. Le collane funzionano meno.<br />
- Con la gonna.<br />
<i><b>Cantare.</b></i><br />
Su questo bisogna lavorare. <br />
<i><b>Camminare.</b></i><br />
<i><b>Andare in bici.</b></i><br />
<i><b>Avere casa in ordine:</b></i><br />
- Ogni cosa al suo posto, un posto per ogni cosa.<br />
- I letti fatti.<br />
- La cucina sgombra e pulita.<br />
- Il bagno splendente. <br />
- Nessuna traccia di polvere. <br />
- Un buon odore.<br />
<i><b>Curare il blog. </b></i><br />
<i><b>Dei fiori.</b></i><br />
In vaso, in terra. Basta che si vedano dei fiori. Ranuncoli, fiori di campo, tulipani, lysianthus, rose di giardino, ortensie, non fa differenza, basta che non siano lilium che fanno cimitero.<br />
<i><b>Stare all'aperto.</b></i><br />
Ci siano alberi e spazio aperto, il resto è secondario.<br />
<br />
<br />
<br />
<i>So' proprio figlia del fiori...</i><br />
<br />
<i>Peace&Love!</i><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">[foto qui: http://www.deviantart.com/art/Hippie-Paradise-295352925]</span>la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-91261351476484726382014-01-23T19:14:00.000+01:002014-01-23T19:14:25.802+01:00New Year's Resolutions 2014 #11) Pensare di meno, fare di più<br />
2) Sentirmi libera. Da tutto, da tutti, di fare tutto.<br />
3) Iniziare una storia d'amore con me stessa: imparare che cosa mi fa sentire e stare bene, regalarmelo (concedermelo) più spesso e senza sentire di non meritarlo.<br />
4) Studiare.<br />
5) Sapere dove vivremo nei prossimi 3 anni. la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-85466387458382455622014-01-22T17:58:00.001+01:002014-01-22T17:59:47.130+01:00Impreparato<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-nwEpXEG6W2M/Ut_4Q1dEiPI/AAAAAAAAAZQ/wPNTtiI5E_8/s1600/pizzica.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-nwEpXEG6W2M/Ut_4Q1dEiPI/AAAAAAAAAZQ/wPNTtiI5E_8/s1600/pizzica.jpg" height="267" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Penso troppo. E' un problema. Penso prima, durante, dopo tutto. Penso a tutto e al contrario di tutto, penso a come <i>potrebbero andare</i> le cose se, se, se, se tutto. Penso a come <i>andranno</i>, le cose, se, se, se, se tutto. Penso a come <i>vanno </i>le cose e perché. Penso a ciò che fanno le persone, e perché. Penso a ciò che ho fatto io, e perché, e se mai avessi fatto il contrario come sarebbe stato. Soppeso, se fossi maschio potrei anche dire senza indugio che <i>so' peso</i>. Penso troppo, l'ho detto. In tutto questo pensare mi si attorciglia il cervello, mi fermo, non faccio, e poi penso a perché non ho fatto. E' che mi piace trovarmi preparata nelle situazioni, e così penso che pensando, soppesando, elucubrando, arriverò preparata.</div>
<div style="text-align: justify;">
E invece no.</div>
<div style="text-align: justify;">
La vita ti mette continuamente in situazioni per cui non sei preparato, anzi si può dire che sono di più le situazioni in cui ti trovi impreparato. Quando vieni al mondo, non sei preparato. Non sei preparato per la crescita, gli ormoni, i ragazzi che ti piacciono, le persone che ti attraggono, le cose che scoprirai ti piaceranno. Per le delusioni, non sei preparato. Per l'amore, non sei preparato; quello vero, poi, arriva proprio quando non sei preparato, non te lo aspetti, sei in altre faccende affaccendato. Per la gravidanza, non sei preparata. Per i figli, non sei preparata neppure dopo che li hai e ti sei fatto un po' d'esperienza e sei convinto di capirci ormai qualcosa...allora arriva quel fatto o quella scoperta di loro che ti sorprende, ed è gioia autentica. Per la morte, non sei preparato mai, nè per quella dei tuoi cari, neppure se ti sei a lungo preparato mentalmente a digerire il rospaccio, nè tantomeno per la tua. E dunque, tutto questo mio pensare e prepararmi, a che minghia serve? A niente, lo so.</div>
<div style="text-align: justify;">
[<i>Allora penso che non sono preparata, e invece di fare, ancora, scrivo che penso troppo. Here I am.</i>]</div>
<div style="text-align: justify;">
Pensavo di avere bisogno di yoga per trovare l'equilibrio. Però è una cosa troppo di testa, mi farebbe <i>pensare </i>ancora di più. Forse ho bisogno di una cura di <i>fare</i>, forse ho bisogno di trovare qualcosa che non mi faccia pensare, pensare e pensare, ma mi costringa a buttarmi in mezzo al momento. Forse ho bisogno di ballare.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">(foto: <a href="http://www.thepuglia.it/">www.thepuglia.it</a>)</span></div>
la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-50415581611466113682014-01-17T09:20:00.000+01:002014-01-17T09:20:45.470+01:00A season to everything<h3>
</h3>
<div style="text-align: center;">
<strong><a href="http://www.youtube.com/watch?v=bIBu2p8FR3o" target="_blank">Turn Turn Turn (The Byrds)</a> </strong></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>1</strong> Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.<br /> <strong>2</strong> C'è un tempo per nascere e un tempo per morire,<br />un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.<br /> <strong>3</strong> Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,<br />un tempo per demolire e un tempo per costruire.<br /> <strong>4</strong> Un tempo per piangere e un tempo per ridere,<br />un tempo per gemere e un tempo per ballare.<br /> <strong>5</strong> Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,<br />un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.<br /> <strong>6</strong> Un tempo per cercare e un tempo per perdere,<br />un tempo per serbare e un tempo per buttar via.<br /> <strong>7</strong> Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,<br />un tempo per tacere e un tempo per parlare.<br /> <strong>8</strong> Un tempo per amare e un tempo per odiare,<br />un tempo per la guerra e un tempo per la pace.<br /> <strong>9</strong> Che vantaggio ha chi si dà da fare con fatica?<br /> <strong>10</strong> Ho considerato l'occupazione che Dio ha dato agli uomini, perché si occupino in essa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>11</strong> Egli
ha fatto bella ogni cosa a suo tempo, ma egli ha messo la nozione
dell'eternità nel loro cuore, senza però che gli uomini possano capire
l'opera compiuta da Dio dal principio alla fine.</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>12</strong> Ho concluso che non c'è nulla di meglio per essi, che godere e agire bene nella loro vita;</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>13</strong> ma che un uomo mangi, beva e goda del suo lavoro è un dono di Dio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>14</strong> Riconosco
che qualunque cosa Dio fa è immutabile; non c'è nulla da aggiungere,
nulla da togliere. Dio agisce così perché si abbia timore di lui.</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>15</strong> Ciò che è, già è stato; ciò che sarà, già è; Dio ricerca ciò che è già passato.<br /> <strong>16</strong> Ma ho anche notato che sotto il sole al posto del diritto c'è l'iniquità e al posto della giustizia c'è l'empietà. <strong>17</strong> Ho pensato: Dio giudicherà il giusto e l'empio, perché c'è un tempo per ogni cosa e per ogni azione. <strong>18</strong> Poi riguardo ai figli dell'uomo mi son detto: Dio vuol provarli e mostrare che essi di per sé sono come bestie.</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>19</strong> Infatti
la sorte degli uomini e quella delle bestie è la stessa; come muoiono
queste muoiono quelli; c'è un solo soffio vitale per tutti. Non esiste
superiorità dell'uomo rispetto alle bestie, perché tutto è vanità.</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>20</strong> Tutti sono diretti verso la medesima dimora:<br />tutto è venuto dalla polvere<br />e tutto ritorna nella polvere.<br /> <strong>21</strong> Chi sa se il soffio vitale dell'uomo salga in alto e se quello della bestia scenda in basso nella terra?</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>22</strong> Mi
sono accorto che nulla c'è di meglio per l'uomo che godere delle sue
opere, perché questa è la sua sorte. Chi potrà infatti condurlo a vedere
ciò che avverrà dopo di lui?</div>
<div style="text-align: justify;">
[Ecclesiaste 3] </div>
la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-57661374129973253912014-01-16T11:25:00.001+01:002014-01-16T11:54:48.421+01:00Normale (?) amministrazione<div class="uiStreamMessage userContentWrapper" data-ft="{"type":1,"tn":"K"}" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-M7sTZfVfvpY/Ute0Gq5NzMI/AAAAAAAAAZA/xAyxAM2fhKg/s1600/lucy.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-M7sTZfVfvpY/Ute0Gq5NzMI/AAAAAAAAAZA/xAyxAM2fhKg/s1600/lucy.jpg" height="320" width="249" /></a></div>
<span style="font-weight: normal;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3,"tn":"K"}"><span class="userContent">Mattinata a cercare informazioni su corsi di specializzazione per me e per il Duca.</span></span></span></div>
<div class="uiStreamMessage userContentWrapper" data-ft="{"type":1,"tn":"K"}" style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: normal;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3,"tn":"K"}"><span class="userContent">Ore 8:50. </span></span></span></div>
<div class="uiStreamMessage userContentWrapper" data-ft="{"type":1,"tn":"K"}" style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: normal;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3,"tn":"K"}"><span class="userContent">Prima telefonata: Università di Camerino (Marche). Dopo appena tre squilli, rispondono, educatamente ed esaurientemente, alle mie domande, nei limiti delle informazioni ufficiali.</span></span></span></div>
<div class="uiStreamMessage userContentWrapper" data-ft="{"type":1,"tn":"K"}" style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: normal;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3,"tn":"K"}"><span class="userContent">Sono le 9:10, circa.</span></span></span></div>
<div class="uiStreamMessage userContentWrapper" data-ft="{"type":1,"tn":"K"}" style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: normal;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3,"tn":"K"}"><span class="userContent">Seconda telefonata: Università di Bologna (Emilia Romagna). Rispondono, anche qui educatamente, molto esaurientemente, dandomi anche dei suggerimenti utili e facendo riferimento alla normativa, che mi spiegano con esattezza e gentilezza.</span></span></span></div>
<div class="uiStreamMessage userContentWrapper" data-ft="{"type":1,"tn":"K"}" style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: normal;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3,"tn":"K"}"><span class="userContent">Sono le 9:30. </span></span></span></div>
<div class="uiStreamMessage userContentWrapper" data-ft="{"type":1,"tn":"K"}" style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: normal;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3,"tn":"K"}"><span class="userContent">Terza telefonata: Università di Salerno (Campania). Unico numero reperibile: un centralino. Il "gentile" operatore che mi risponde mi chiede che cosa voglio sapere, poi mi chiede brusco "Ma non ha letto il bando?", e quando gli rispondo che queste info sul bando non ci sono mi dà un numero "se le rispondono", altrimenti "perché non fa una mail?". Vabbè. Farò la mail, dato che non rispondono. Sarà mica che ho cominciato a telefonare al Sud? Quale malignità....</span></span></span></div>
<div class="uiStreamMessage userContentWrapper" data-ft="{"type":1,"tn":"K"}" style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: normal;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3,"tn":"K"}"><span class="userContent">Sono le 10 circa.</span></span></span></div>
<div class="uiStreamMessage userContentWrapper" data-ft="{"type":1,"tn":"K"}" style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: normal;"><span class="messageBody" data-ft="{"type":3,"tn":"K"}"><span class="userContent">Quarta telefonata: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia. Primo numero: tu tu... Secondo numero: tu, tu, tuuuu. Terzo numero. Quarto numero. QUINTO numero. SESTO numero. S E T T I M O numero: finalmente
qualcuno si degna di alzare la cornetta e rispondere
gentilmente. Sospetto che ci sia di mezzo il fatto che chi ha risposto è
stato immediatamente apostrofato con titolo, nome e cognome (Parlo con
la DOTTORESSA Tizia e Caia?). Dottoressa <span data-ft="{"tn":"K"}" data-reactid=".r[q3].[1][3][1]{comment10202950753512115_83662075}[0].[0].{right}.[0].{left}.[0].[0].[0][3]"><span data-reactid=".r[q3].[1][3][1]{comment10202950753512115_83662075}[0].[0].{right}.[0].{left}.[0].[0].[0][3].[0]"><span data-reactid=".r[q3].[1][3][1]{comment10202950753512115_83662075}[0].[0].{right}.[0].{left}.[0].[0].[0][3].[0].{end}[0]{0}[0]">Tizia e Caia mi dice con chi
devo parlare, mi dà un numero di telefono. Al quale ovviamente non
risponde nessuno. La dottoressa de Minchis con cui devo parlare "si è
allontanata", espressione che in gergo vuol dire "non so dove cazzo è,
buona fortuna". Dopo mezz'ora di tentativi vani, <span data-ft="{"tn":"K"}" data-reactid=".r[q3].[1][3][1]{comment10202950753512115_83662123}[0].[0].{right}.[0].{left}.[0].[0].[0][3]"><span data-reactid=".r[q3].[1][3][1]{comment10202950753512115_83662123}[0].[0].{right}.[0].{left}.[0].[0].[0][3].[0]"><span data-reactid=".r[q3].[1][3][1]{comment10202950753512115_83662123}[0].[0].{right}.[0].{left}.[0].[0].[0][3].[0].{end}[0]{0}[0]">la dottoressa De Minchis risponde, e - O V V I A M E N
T E - mi dice che lei, poraccia, non può aiutarmi, che bisogna chiamare un
altro ufficio dove PROBABILMENTE potranno dirmi quello che mi serve, di
"fare un tentativo". grrrr, sgrunt, e vu-effe-effe-angùuuulu.</span></span></span></span></span></span></span></span></span> A<span class="messageBody" data-ft="{"type":3,"tn":"K"}"><span class="userContent"><span style="font-weight: normal;"><span data-ft="{"tn":"K"}" data-reactid=".r[q3].[1][3][1]{comment10202950753512115_83662075}[0].[0].{right}.[0].{left}.[0].[0].[0][3]"><span data-reactid=".r[q3].[1][3][1]{comment10202950753512115_83662075}[0].[0].{right}.[0].{left}.[0].[0].[0][3].[0]"><span data-reactid=".r[q3].[1][3][1]{comment10202950753512115_83662075}[0].[0].{right}.[0].{left}.[0].[0].[0][3].[0].{end}[0]{0}[0]"><span data-ft="{"tn":"K"}" data-reactid=".r[q3].[1][3][1]{comment10202950753512115_83662123}[0].[0].{right}.[0].{left}.[0].[0].[0][3]"><span data-reactid=".r[q3].[1][3][1]{comment10202950753512115_83662123}[0].[0].{right}.[0].{left}.[0].[0].[0][3].[0]"><span data-reactid=".r[q3].[1][3][1]{comment10202950753512115_83662123}[0].[0].{right}.[0].{left}.[0].[0].[0][3].[0].{end}[0]{0}[0]"><span data-ft="{"tn":"K"}" data-reactid=".r[q3].[1][3][1]{comment10202950753512115_83662136}[0].[0].{right}.[0].{left}.[0].[0].[0][3]"><span data-reactid=".r[q3].[1][3][1]{comment10202950753512115_83662136}[0].[0].{right}.[0].{left}.[0].[0].[0][3].[0]"><span data-reactid=".r[q3].[1][3][1]{comment10202950753512115_83662136}[0].[0].{right}.[0].{left}.[0].[0].[0][3].[0].{end}[0]{0}[0]">ltro ufficio, primo numero: risponde una tizia cadaverizzante che mi dà tossicchiando un nuovo numero, dato che lei - manco a dirlo - non si occupa della cosa. Il numero risulta staccato. Provo a tutti gli altri numeri, nessuno risponde. Ritorno alla tizia cadaverizzante, le chiedo di nuovo il numero, riluttante me lo ripete, diverso dal primo, riesco a capirlo bene dopo tre richieste di ripetizione. Chiamo. Finalmente risponde qualcuno. Il responso è negativo anche stavolta, non sono loro che si occupano della cosa, devo chiamare il Consorzio X. Il numero è su internet. Ok, grazie. Chiamo il Consorzio X, loro si occupano di tutto tranne che di quello che serve sapere a me, meglio chiamare l'Ateneo, precisamente la signora Sempronia. Aspetti che le cerco il numero, lo chiedo al collega (attendere, prego). Ottengo il mio numero, chiamo. Rispondono, secondo voi?</span></span></span></span></span></span></span></span></span></span> </span></span></div>
la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-36976500313665680212014-01-10T14:56:00.000+01:002014-01-10T15:06:09.314+01:00Luce<div style="text-align: justify;">
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È un periodo in cui comprendo cose mai comprese e vedo cose mai viste, nonostante tutto sia sempre stato sotto il mio naso. Una di esse è la mia storia, il mio percorso: in un momento in cui vedo solo nebbia davanti a me, della strada di mattoni gialli vedo soltanto il prossimo passettino, l'orizzonte è invisibile, e io non so se affronterò curve, salite, un lungo rettilineo, un baratro o entrerò in un bosco incantato...la strada fatta finora mi appare stranamente chiarissima. Tutto il paesaggio, non solo i suoi particolari. Tutte le svolte, <i>le discese ardite e le risalite</i>, tutti gli incontri e il loro perchè, mi appaiono per la prima volta in piena luce e acquistano un senso che prima non avevano così nitido.<br />
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-6fhcL84EHjs/Us_7BxyxxsI/AAAAAAAAAYw/RL8tGzzgMEw/s1600/luce1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-6fhcL84EHjs/Us_7BxyxxsI/AAAAAAAAAYw/RL8tGzzgMEw/s1600/luce1.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
<br />
Un'altra cosa che comprendo meglio, conseguente alla precedente, sono io, me, <i>me myself</i>. Come se mi vedessi davvero per la prima volta.<br />
Questa mattina mi sono sentita dire: "è difficilissimo, per una come me, stare in questa condizione". Cioè immobile, statica, senza sapere dove sto andando, che cosa sto per fare, che cosa mi aspetta non solo nel lungo termine ma neppure nel breve termine. Io, che ho sempre paura che qualcosa di improvviso venga a turbare equilibri così faticosamente conquistati, curati, realizzati. Che non so godermi il momento felice. Che sono sempre all'erta, e annuso l'aria pronta a scattare in difesa di me stessa, del mio mondo, di tutto quanto conta per me. Che avevo trovato una cura per tutta questa tensione, una passione che mi faceva vivere bene il momento, mi riempiva l'anima e riusciva a impedirmi di <i>giocar con la mente e i suoi tarli</i> [Adesso, però, Lucio, basta infilarmi parole delle tue canzoni nel cervello].</div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco, io, me, me myself, questa tizia qui si trova bloccata in un limbo in cui non può viversi la sua passione, non può cambiare le cose della sua quotidianità che le stanno strette (tipo vedere almeno un pezzettino di orizzonte dalla finestra, arrivare a casa senza smadonnare mezz'ora per il parcheggio, non dover salire cinque piani di scale a piedi tutte le volte che rientri, cosette così), non sa in quale città vivrà fra qualche mese, quale sarà la scuola che frequenteranno i suoi figli, se dovrà cambiare parrucchiere un'altra volta...</div>
<div style="text-align: justify;">
L'<i><b>orizzonte</b></i>: è la cosa di cui non posso fare a meno. Sotto questo aspetto sono una donna di mare a tutti gli effetti: chi vive vicino al mare fa i conti continuamente con l'orizzonte, e lo vede bello nitido là in fondo anche se non vuole. Ho bisogno di un'orizzonte da guardare e in questo momento non ce l'ho.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una parte di me si ribella continuamente a questo. Scalcia, strepita, strilla perché vuole a tutti costi un orizzonte, e si arrovella cercando di immaginarselo ma non sa che colori deve usare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma un'altra parte di me, quella più saggia, sa che tutto scorre, e che abbandonarsi alla corrente è il modo migliore per non affogare. Intuisce che -forse- vivere questo momento le fa bene, sussurra che forse questo momento è arrivato per costringerla a imparare a star ferma e respirare, pensare solo al prossimo piccolo passo. Per insegnarle definitivamente ad affidarsi. Sarà per questo che il cammino fatto fin qui appare più chiaro, e ciò che si vede sono le innumerevoli volte in cui la strada le è stata spianata, in cui le cose sono andate a posto in maniera inspiegabile, in cui le luci si sono accese nel buio più fitto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sarà per questo che ho così tanto bisogno di yoga. </div>
la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-35169595379270500722014-01-09T14:53:00.003+01:002014-01-09T15:07:34.073+01:00As Time Goes By<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-dSlbHWVgp-U/Us6pAaPccqI/AAAAAAAAAYE/VmhENGa89KU/s1600/watch.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-dSlbHWVgp-U/Us6pAaPccqI/AAAAAAAAAYE/VmhENGa89KU/s1600/watch.jpg" height="213" width="320" /></a></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Come tutto si relativizza col passare del tempo!</div>
<div style="text-align: justify;">
Leggo i vecchi post sulla mia tela di Penelope, la tesi di dottorato, colgo fatica, senso di inadeguatezza, una sottile, bruciante passione, e aspettative.</div>
<div style="text-align: justify;">
Che cosa ne resta, oggi?</div>
<div style="text-align: justify;">
Senso di inadeguatezza cosciente e una sottile, bruciante, passione disperata.</div>
<div style="text-align: justify;">
Disperata, oggi che aspetto con trepidazione che nero-su-bianco sia pubblicata la valutazione del mio percorso di studi che riassumerei in due parole: <i><b>non abbastanza</b></i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non abbastanza per sperare concretamente in una possibilità di lavoro all'università: non abbastanza il numero delle pubblicazioni, non abbastanza buona la tesi, non abbastanza giovane la mia età, non abbastanza l'esperienza accumulata nel settore.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non abbastanza per volere davvero quella vita: non abbastanza distaccata per pensare di partire ogni tanto per convegni, non abbastanza diligente per continuare a studiare con costanza ed efficacia, non abbastanza convinta di poter smettere di fare la prof di scuola superiore.</div>
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Eppure, continuo ad aspettare con trepidazione, come se una vocetta dentro di me sussurrasse "e se...?", come se per magia o per un miracolo improvvisamente lo scenario potesse cambiare e il mio sogno si potesse realizzare, e contro la realtà si potessero infrangere tutte le cose che la razionalità ripete alla passione perché non sanguini, cose come "ma tu non lo volevi davvero", "ma se lo avessi voluto davvero non avresti fatto due figli in due anni durante la stesura della tesi di dottorato", "evidentemente non è questa la tua strada", "anche se dovessi avere un giudizio positivo non significa che avrai l'occasione di concorrere per un posto", cose così.</div>
<div style="text-align: justify;">
Intanto, <i>as time goes by</i>, mentre il tempo passa, la mia vita ed io prendiamo pieghe inevitabili: ogni giorno che passa mi rendo più conto di essere una madre, entro nel ruolo con sempre meno fatica e difficoltà, i miei nuovi vestiti mi calzano quasi a pennello, e faccio pace pian piano e faticosamente con l'altra me, quella che sguazza fra gli studenti ed è felice se riesce a far loro imparare qualcosa e se trascorrono ore serene in un ambiente negativo come quello della scuola e spera che si innamorino del sapere, che è la base per una vita da persone civili e da onesti cittadini. As time goes by, si avvicina il momento in cui dovrò cominciare davvero a impacchettare e a farmi la tana altrove, a chiamare "casa" un altro posto, in cui sul serio la mia vita sarà <i>un'altra</i>, <b>altrove</b>. As time goes by, qualcosa dentro di me continua a rimanere perplessa, e a mugugnare "uhm, non so".</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
[foto:<i> http://www.deviantart.com/morelikethis/309007593?view_mode=2</i>]</div>
la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-67838338052100441262013-12-19T19:04:00.001+01:002013-12-19T19:04:10.060+01:00Torta caprese bianca per Fina e Irene<div style="text-align: justify;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-fypj8Qtvg5Y/UrMzKa7SeHI/AAAAAAAAAXg/E8BqTH3bmFc/s1600/limoni_procida.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-fypj8Qtvg5Y/UrMzKa7SeHI/AAAAAAAAAXg/E8BqTH3bmFc/s1600/limoni_procida.jpg" /></a>La torta caprese è uno dei dolci più sfiziosi che siano stati inventati. Circolano molte ricette, con differenti rapporti burro/cioccolato fondente/mandorle e tecniche di preparazione. Dopo molti tentativi, posso dire che la mia preferita è <a href="http://www.misya.info/2012/04/30/torta-caprese.htm" target="_blank">la ricetta di Misya</a>, anche se ho scoperto che con un procedimento più sbrigativo il risultato non lascia a desiderare. Modificando un po' le quantità degli ingredienti, ho provato questa versione con il cioccolato bianco, molto diversa da quella <a href="http://www.salderiso.it/it/le_mie_creazioni/la_pasticceria/torte/caprese_al_limone_della_costiera?step=486" target="_blank">speciale </a>del famoso Sal De Riso ma che valorizza -secondo me- il profumo del limone non trattato che le <i>old maids</i> del secondo piano hanno colto stamattina dall'albero del <i>villino </i>e mi hanno donato.</div>
<br />
<i><b>Ingredienti</b></i>:<br />
170 g di cioccolato bianco<br />
100 g di zucchero<br />
3 uova<br />
30 g di burro<br />
la scorza di un limone non trattato<br />
150 g di mandorle pelate<br />
1 bustina di lievito per dolci<br />
1 dito di latte<br />
<br />
<i><b>Preparazione</b></i>:<br />
<div style="text-align: justify;">
Sciolgo il cioccolato a pezzi, insieme al burro, nel microonde (massima potenza per circa 1 minuto e mezzo, dando dei colpettini di spatola ogni trenta secondi circa). Trito le mandorle nel mixer finemente ma senza ridurle in polvere. Passo nel mixer lo zucchero con la scorza del limone, perché questa rilasci gli oli essenziali che profumeranno il dolce. A questo zucchero aromatizzato unisco le uova sgusciate e monto leggermente con una frusta a mano, aggiungo il cioccolato fuso e freddo, le mandorle, e per ultimo il lievito sciolto in un dito di latte (diventerà una schiumona!).</div>
<div style="text-align: justify;">
Cottura in forno statico, preriscaldato a 160-170°, acceso solo sotto, per circa 35 minuti; servo la torta fredda spolverizzata di zucchero a velo.</div>
la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-72453796405308288312013-11-30T09:31:00.002+01:002013-11-30T09:31:56.433+01:00Questo non è un foodblog: cheesecake pesche sciroppate e amaretti<br />
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-YitXGUo4mKo/UpmiAGjQy4I/AAAAAAAAAXQ/AQrCXg-PYOo/s1600/psche+sciroppate.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-YitXGUo4mKo/UpmiAGjQy4I/AAAAAAAAAXQ/AQrCXg-PYOo/s1600/psche+sciroppate.jpg" /></a><i>Ingredienti</i>:<br />
100 g biscotti digestive<br />
50 g amaretti<br />
75 g di burro <br />
300 g di <a href="http://ricette.giallozafferano.it/Pesche-sciroppate.html" target="_blank">pesche sciroppate*</a><br />
100 ml del loro liquido<br />
250 g di mascarpone<br />
250 ml di crema di latte<br />
3 uova<br />
1 foglio di colla di pesce<br />
<br />
<i>Preparazione</i>:<br />
<div style="text-align: justify;">
Rivesto una tortiera a fondo apribile, del diametro di 24 cm, con carta da forno, più o meno <a href="http://blog.giallozafferano.it/idolciditatam/come-rivestire-una-tortiera-rotonda/" target="_blank">così</a>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Preparo la base di biscotto, frullando i biscotti e gli amaretti insieme, nel mixer, fino a ridurli in polvere. Amalgamo a questa polvere il burro, fuso e caldo, e rivesto il fondo della tortiera con il composto, livellandolo bene col dorso di un cucchiaio, bordi compresi. Metto la tortiera a raffreddare in frigo per almeno un'ora.</div>
<div style="text-align: justify;">
Preparo la farcia montando con le fruste elettriche o la planetaria le uova, il mascarpone e la crema di latte, dolcificando con il liquido delle pesche sciroppate. Verso la farcia sul fondo di biscotto ben freddo, e metto a cuocere in forno già caldo, acceso sopra e sotto, a 160°, per circa un'ora**.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sforno la cheesecake, e la lascio raffreddare bene (ci vuole almeno un'ora). La decoro poi con una composta di pesche sciroppate in questo modo: metto il foglio di colla di pesce in un piatto fondo pieno d'acqua per cinque minuti, frullo col minipimer le pesche sciroppate, le scaldo un minuto nel microonde, aggiungo la colla di pesce strizzata e mescolo bene perché si sciolga; colo la composta sulla cheesecake e metto a raffreddare bene in frigo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<i>La cheesecake è un dolce goloso che soddisfa occhio e palato come
pochi altri che si possono fare in casa, ma la sua preparazione richiede
tempo, e dà il meglio se mangiata il giorno dopo.</i><br />
<i>Per quanto mi riguarda, però, vale sempre la pena di farla.</i><br />
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* <i><span style="font-size: x-small;">Fonte per pesche sciroppate e foto: giallozafferano http://ricette.giallozafferano.it/Pesche-sciroppate.html</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
** <span style="font-size: x-small;"><i>Se la tortiera non è ben rivestita il burro del fondo di biscotto tende a
colare fuori e a far fumo, quindi è bene avere l'accortezza di
posizionare sul fondo del forno una leccarda con all'interno dei fogli
di carta assorbente bagnati, sui quali il burro colerà e sarà assorbito
senza fumare.</i></span> </div>
<br />
<br />la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-61603298898589430522013-11-16T08:27:00.000+01:002013-11-16T08:27:53.269+01:00Torta di mele al profumo di limone e semi di papavero<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-1ILrEhsMAjE/UoceGZaxgcI/AAAAAAAAAW8/Uqud4AgoYVY/s1600/mele-torta.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-1ILrEhsMAjE/UoceGZaxgcI/AAAAAAAAAW8/Uqud4AgoYVY/s320/mele-torta.jpg" width="320" /></a></div>
<i><b> Ingredienti</b></i>:<br />
4 mele imperatore<br />
2 limoni non trattati <br />
100 g di zucchero di canna<br />
150 g di burro<br />
50 g di zucchero bianco<br />
1 pizzico di sale <br />
200 g di farina 00<br />
1 bustina di lievito vanigliato<br />
1 cucchiaio e mezzo di semi di papavero<br />
2 cucchiai di zucchero di canna per la finitura <br />
<br />
burro e pangrattato per la tortiera<br />
<br />
<i><b>Preparazione</b></i>: <br />
<div style="text-align: justify;">
Per prima cosa sbuccio le mele, le privo del torsolo, le taglio a metà e riduco in fettine ciascuna metà, separando le fette più piccoline da quelle più grandi. Tengo le fette grandi da parte per la decorazione, e metto in un altro contenitore le più piccole. Gratto la scorza dei limoni e la tengo da parte, spremo il succo con cui cospargo tutte le mele già tagliate perché non anneriscano.</div>
<div style="text-align: justify;">
Imburro una tortiera da 24-26 cm di diametro e la spolverizzo con del pangrattato. </div>
<div style="text-align: justify;">
Fatto questo, passo all'impasto vero e proprio. Lavoro con la spatola o con la frusta, in una terrina, 130 g di burro molto morbido con lo zucchero e il sale, poi aggiungo le uova, una ad una, amalgamo bene e incorporo la farina, setacciata col lievito, un po' alla volta. Infine, incorporo le fettine di mela più piccole che ho tenuto da parte, un cucchiaio di semi di papavero e la scorza dei limoni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Verso l'impasto in tortiera e passo alla decorazione con le fette di mela più grandi: dispongo un giro di fettine sovrapposte lungo il bordo, poi un altro giro più piccolo nel senso inverso, e un ultimo nel centro formando una specie di rosellina. Spolverizzo la superficie con lo zucchero di canna e i restanti semi di papavero, e termino con il restante burro, fuso e caldo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Va in forno già caldo (175°-180°, statico, acceso solo sotto) per una mezz'ora abbondante.</div>
<br />la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-5204821086417272592013-11-09T11:11:00.002+01:002013-11-09T11:14:09.299+01:00Duca, rimembri ancor ... ?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-AHoFiOnK6KI/Un4J3sLCefI/AAAAAAAAAWs/YZ_rHXX59CY/s1600/vino.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="184" src="http://3.bp.blogspot.com/-AHoFiOnK6KI/Un4J3sLCefI/AAAAAAAAAWs/YZ_rHXX59CY/s320/vino.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Duca, rimembri ancor quel tempo della tua vita mortale, quando beltà splendea nei baci tuoi ridenti e fuggitivi, e tu, lieto e pensoso (soprattutto pensoso) il limitar di gioventù festeggiavi??</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Era nove novembre, era sabato, e tu eri da noi a Lecce con la scusa di festeggiare San Martino.</div>
<div style="text-align: justify;">
C'erano stati panini con la sasizza, bicchieri di vino, castagne e freddo.</div>
<div style="text-align: justify;">
C'era stata musica, c'era un musicista, una bottiglia, e c'eravamo noi tutti. Noi tutti e il solito gioco idiota da sbronzella. Almeno credo. Diciamo che i bicchieri di vino erano stati molti, ma diciamo soprattutto che noi eravamo un tantinello inebetiti pure senza vino.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ricordo di aver baciato tutti e tutte, ricordo uno di quei momenti magici di pura allegria e puro amore in stile Woodstock, peace-love-and-wine. Tanto puro era tutto che la maggior parte delle persone protagoniste di quella sera sono ancora fortissimamente parte di me, esistono ancora e colorano la mia vita ancora adesso.</div>
<div style="text-align: justify;">
E comunque.</div>
<div style="text-align: justify;">
Uno di quei baci sapeva te picca.</div>
<div style="text-align: justify;">
E infatti, sono undici anni e non mi bastano mai.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tanti auguri a noi, Duca mio. Stasera si brinda ;)</div>
la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-1033964599057740262013-11-07T11:49:00.003+01:002013-11-07T11:50:34.311+01:00I have a dream<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-3cKLCtL83kI/UntupnPDLDI/AAAAAAAAAWc/oGUQCDsEYK8/s1600/un+medico+in+famiglia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-3cKLCtL83kI/UntupnPDLDI/AAAAAAAAAWc/oGUQCDsEYK8/s1600/un+medico+in+famiglia.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">Fonte: <a href="http://www.hideout.it/un-nonno-in-famiglia/" target="_blank">http://www.hideout.it/un-nonno-in-famiglia/</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
Zona residenziale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Alberi. Verde. Un pezzettino di giardino, anche condominiale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Calma, ordine, uccellini cinguettanti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il mare non troppo lontano. </div>
<div style="text-align: justify;">
Quattro camere: una camera da letto per noi, una per i bambini, una per il nonno, un salone dove guardare le partite, Montalbano, Un medico in famiglia (guarda un po'...), i cartoni della Disney, fare l'albero di Natale, ricevere gli amici vecchi e nuovi, ritrovarsi, tutti insieme.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una grande cucina, con un grande piano di lavoro per impastare e preparare, un grande tavolo da pranzo, e un angolino per chiacchierare davanti a un the.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un cane, due gatti.</div>
<div style="text-align: justify;">
E noi. Tutti insieme.</div>
<div style="text-align: justify;">
Soprattutto noi, tutti insieme.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
I have a dream.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
(sospiro)</div>
la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-91790240991853265322013-10-10T18:12:00.001+02:002013-10-10T18:13:27.041+02:00Chi mi vuole come vuole<div style="text-align: center;">
<i><a href="http://youtu.be/lCs6alsZNqM" target="_blank">Dì un po' te come ti vogliono...</a></i></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<i>C'è chi mi vuole come vuole <br />
un po' più santo <br />
più criminale <br />
e un po' più nuovo <br />
un po' più uguale <br />
mi vuole come vuole <br />
c'è chi mi vuole per cliente <br />
chi non mi vuole <br />
mai per niente <br />
e c'è chi vuole le mie scuse <br />
che ciò che sono l'ha offeso <br />
di un po': te come ti vogliono? <br />
di un po' tu come ti vuoi? tu come ti vuoi? <br />
sono vivo abbastanza <br />
sono vivo abbastanza <br />
per di qua <br />
comunque vada <br />
sempre sulla mia strada <br />
c'è chi mi vuole più me stesso <br />
e più profondo, più maledetto <br />
e bravo padre e bravo a letto <br />
c'è chi mi vuole perfetto <br />
di un po': te come ti vogliono? <br />
di un po' tu come ti vuoi? tu come ti vuoi? <br />
sono vivo abbastanza <br />
sono vivo abbastanza <br />
per di qua <br />
comunque vada <br />
sempre sulla mia strada <br />
di un po': te come ti vogliono? <br />
di un po' tu come ti vuoi? tu come ti vuoi? <br />
sono vivo abbastanza <br />
sono vivo abbastanza <br />
per di qua <br />
comunque vada <br />
sempre sulla mia strada</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>di un po': te come ti vogliono? <br />
di un po' tu come ti vuoi? tu come ti vuoi? <br />
sono vivo abbastanza <br />
sono vivo abbastanza <br />
per di qua <br />
comunque vada <br />sempre sulla mia strada</i><br />
<br />
(Luciano Ligabue, "Sulla mia strada")<i> </i></div>
la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-85191829538061518092013-09-23T17:45:00.000+02:002013-09-23T17:45:04.998+02:00Palloncino amaro<div style="text-align: justify;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-KeeTq55nhpY/UkBhU5wfoII/AAAAAAAAAWA/059Ju_SYgqQ/s1600/black-balloons.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://2.bp.blogspot.com/-KeeTq55nhpY/UkBhU5wfoII/AAAAAAAAAWA/059Ju_SYgqQ/s200/black-balloons.jpg" width="200" /></a>Un bel palloncino grigio voli via da questa pagina, portando con sé queste amare considerazioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il genitore che non voglio essere:</div>
<div style="text-align: justify;">
- per andare a trovare suo figlio aspetta di essere invitato;</div>
<div style="text-align: justify;">
- se viene invitato dice che sta bene a casa sua e che altrove si sente a disagio;</div>
<div style="text-align: justify;">
- non invita a casa sua suo figlio perché la sua casa non è abbastanza accogliente;</div>
<div style="text-align: justify;">
- non chiede mai a suo figlio se ha bisogno di qualcosa;</div>
<div style="text-align: justify;">
- non si domanda mai come fa suo figlio a stare solo tutto il giorno con due bambini piccoli, se ha bisogno di aiuto o di compagnia;</div>
<div style="text-align: justify;">
- non se la sente di stare coi nipotini.</div>
<div style="text-align: justify;">
Infine, e sintetizzando: </div>
<div style="text-align: justify;">
- ritiene di non essere fondamentale nella vita del figlio.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo è il genitore che ho, e che spero di non essere.</div>
<div style="text-align: justify;">
Spero di non usare le mie debolezze e le mie paure come uno scudo verso chi mi ama profondamente, e per cui sarò sempre fondamentale. Spero di non nascondermi dalle dimostrazioni di affetto per paura di mostrare le mie emozioni. Spero di non preferire la solitudine e la televisione alla compagnia di chi amo. Spero di non usare l'inesperienza come un alibi per non fare ciò che è necessario.</div>
la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-80375537737244514832013-09-19T21:37:00.000+02:002013-09-19T21:37:22.410+02:00Torta di pere al cioccolato<div style="text-align: justify;">
Pere e cioccolato stanno talmente bene insieme che, nel cercare un'immagine da inserire nel post mi sono imbattuta in un numero imbarazzante di ricette di torte con questi due ingredienti. Dunque non so se la versione che pubblico qui sia di proprietà intellettuale altrui: se così è, il gesto non è intenzionale, me ne scuso già da ora e invito chiunque pensi di aver inventato questa ricetta a segnalarlo in modo che possa indicarlo esplicitamente e linkarlo.</div>
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Ciò detto, l'idea di questa ricetta nasce da cinque pere decana che mi guardavano da una settimana dal centrotavola, chiedendosi se avrebbero avuto un senso prima di finire nel secchio della spazzatura (e infatti ho potuto usarne solo tre). E, vabbè, dalla perenne sdrigna di produrre dolci. E...vabbè....dal richiamo del topping al cioccolato che "qualcuno" ha recapitato qui nell'ultima serata schifezzara insieme ad altre schifezze con cui condire i waffles.</div>
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<i>Ingredienti</i>:<br />
<a href="http://1.bp.blogspot.com/--Yiqc29Svvg/UjtQU6BRgqI/AAAAAAAAAVw/HIuYSRLmi6g/s1600/peradecana.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://1.bp.blogspot.com/--Yiqc29Svvg/UjtQU6BRgqI/AAAAAAAAAVw/HIuYSRLmi6g/s200/peradecana.jpg" width="183" /></a>10 cucchiai di zucchero<br />
120 g di burro<br />
1 pizzico di sale <br />
3 uova <br />
5 cucchiai di farina 00<br />
3 cucchiai di fecola di patate<br />
3 cucchiai di cacao amaro<br />
1 bustina di lievito per dolci vanigliato<br />
1/2 cucchiaino di cannella <br />
3 pere<br />
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burro, pangrattato (per la tortiera)<br />
cannella, zucchero di canna (per la finitura)<br />
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<i>Preparazione</i>: <br />
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Ho lavorato a pomata il burro morbido con lo zucchero e il sale, ho incorporato quindi le uova una ad una, e cominciato ad aggiungere le polveri (farina, fecola, lievito setacciati insieme) un cucchiaio alla volta, montando con frusta. Per ultimo ho aggiunto il cacao, setacciato con un colino a maglia fitta. Viene fuori un impasto molto cremoso, ben montato ma non liquido.</div>
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Ho imburrato bene una tortiera, l'ho spolverizzata con il pangrattato, e vi ho versato l'impasto. Ho sbucciato le pere, le ho fatte a pezzi di circa 1,5 cm x 1,5 cm (non troppo piccoli, insomma), e ho affondato questi ultimi nell'impasto. Ho spolverizzato generosamente la superficie della torta con dello zucchero di canna, e ultimato con un altro pizzico di cannella.</div>
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Ho cotto in forno ventilato, preriscaldato a 170°, per circa 35 minuti.</div>
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Ho servito la torta tiepida, decorata con un topping al cioccolato. La decorazione si può sostituire con un filo di cioccolato fondente sciolto a bagnomaria o nel microonde; una ulteriore variante "cioccolatosa" può prevedere delle gocce di cioccolato nell'impasto (io non le ho messe solo perché non le avevo, ma <i>a sentimento</i> ci starebbero proprio bene).</div>
la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-21274506598580124642013-09-14T08:38:00.000+02:002013-09-14T08:38:01.683+02:00Via, verso.Via dalle blatte sul marciapiede.<br />
Via dalle cacche di cane, sul marciapiede.<br />
Via dall'asfalto e dagli alberi uno ogni chilometro (quando va bene).<br />
Via dal "e ce t n mbòrt".<br />
Via dal "ce m n futt a mme".<br />
Via dai cassonetti.<br />
Via dai marciapiedi sgarrupati.<br />
Via dalle strade, sgarrupate.<br />
Via dalla giungla di antenne della tv sui terrazzi dei palazzi.<br />
Via dal mare di cristallo. <br />
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Via dal terrore. <br />
<br />
Verso i coperchi delle case: i tetti con le tegole.<br />
Verso gli alberi, e le strade piene di verde.<br />
Verso le stagioni. <br />
Verso il silenzio.<br />
Verso lo smarrimento di quando al semaforo scatta il verde e non te ne accorgi immediatamente, e nessuno suona il claxon per avvertirti.<br />
Verso i semafori rispettati.<br />
Verso le biciclette.<br />
Verso il parco.<br />
Verso la nebbia, verso il freddo, verso la neve e l'auto ghiacciata, verso la pala.<br />
Verso nuovi sapori, da scoprire.<br />
Verso una nuova intimità.<br />
Verso il sanzvèis.<br />
Verso una solitudine che profuma di libertà. la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-3492652899382728252.post-33995714384184841262013-09-13T12:04:00.000+02:002013-09-13T12:04:39.223+02:00Parmigiana bianca<div style="text-align: justify;">
<i>Uno dei luoghi culto per la mia famiglia è la trattoria "Da Maometto", a Pulsano. Abbiamo festeggiato con una mangiatona lì quasi tutti i compleanni di mio padre, tutti gli anniversari di matrimonio dei miei, persino i miei 18 anni. Le polpette di Giampiero sono una delle mie <a href="http://madovevannoipalloncini.blogspot.it/2012/09/100-cose.html" target="_blank">"100 cose"</a>. Ho imparato a guardare le stelle seduta davanti all'ingresso, in Via Roma, in una delle molte calde e magiche sere d'estate di quando ero bambina, insieme al "vecchio", ho imparato a cucinare nella speranza di saper riprodurre il profumo e il colore del suo ragù.</i></div>
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<i>Fra gli antipasti, una bella novità degli anni recenti, dopo la ristrutturazione e la conversione in posto figo, è la "parmigiana bianca". Delicata, insolita, indimenticabile, quando era buona. Eh, perché è un po' peggiorata, lo devo ammettere. Dunque ho cercato di rifarla a casa, in una versione un po' più sana con la melanzana cruda, in parte per alleggerirla, in parte perché avevo delle melanzane bianche troppo perfette per friggerle.</i></div>
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<i>Ecco come ho fatto.</i></div>
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<b><i><a href="http://1.bp.blogspot.com/-rOhEzBRsh-k/UjLhz2u6BVI/AAAAAAAAAVg/zorqNobQGjg/s1600/melanzane+bianche_thumb%5B2%5D.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-rOhEzBRsh-k/UjLhz2u6BVI/AAAAAAAAAVg/zorqNobQGjg/s320/melanzane+bianche_thumb%5B2%5D.jpg" width="216" /></a>Ingredienti</i></b>:<br />
4 melanzane bianche<br />
1 etto di prosciutto cotto affettato<br />
150 g di maasdamer (meglio la scamorza)<br />
150 g di grana grattugiato<br />
500 ml di besciamella<i>*</i><br />
<i>* 500 ml di latte</i><br />
<i> 50 g di burro</i><br />
<i> 50 g di farina (2 cucchiai)</i><br />
<i> sale, pepe, noce moscata, 1 foglia di alloro</i><br />
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<b><i>Preparazione</i></b>:<br />
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Per prima cosa ho fatto la besciamella: metto in una casseruola il burro, quando si è sciolto ed è salita un po' di schiuma aggiungo la farina e mescolo bene con la frusta finché non si colora un pochino, spengo il fuoco e tolgo dal fornello; nel frattempo sto scaldando il latte. Incorporo, un po' alla volta, gradatamente, il latte a filo nel roux (il composto di burro e farina appena realizzato), mescolando sempre energicamente con la frusta (all'inizio sembra un pasticcio ma mescolando con decisione diventa liscio dopo pochissimo); condisco e rimetto sul fuoco, e faccio andare sempre mescolando finché non si addensa.</div>
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Ho tagliato le melanzane a fette non troppo sottili, per il lungo, ho grattugiato il formaggio olandese a grana molto grossa. Ho rivestito il fondo di una teglia da forno (ceramica o pirex) con un mestolo di besciamella; ho creato un primo strato di melanzane a fettine, condite con un po' di sale, grana e formaggio olandese, e fettine di prosciutto cotto, poi un secondo strato uguale al primo, e un terzo senza prosciutto a chiudere.</div>
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Ho coperto tutto con la besciamella rimasta, e cosparso con il grana rimasto.</div>
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Ho cotto in forno a 200° (statico, già caldo, acceso sopra e sotto) per una mezz'ora (fino a gratinatura), e lasciato riposare un'oretta prima di servire.</div>
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Oggi è ancora più buono, dunque direi che è un piatto da antipasto ottimo da fare in anticipo.</div>
la duchessahttp://www.blogger.com/profile/08735067522490339068noreply@blogger.com0