venerdì 12 aprile 2013

Anna e il tatuatore


Ma si può, all'età mia, emozionarsi per una ragazzina di fantasia che viene baciata dal ragazzo sbagliato di fantasia per il quale si è presa una cotta colossale di fantasia?

Così scrivevo lunedì, dopo aver visto la puntata di "Un medico in famiglia" di domenica, registrata perché domenica sera ce l'eravamo perso (nziamai!). Mi sono sentita un'idiota per il cuore che mi batteva alla scena in cui Anna Martini, la piccola di famiglia, va a fare una piazzata al ragazzo del quale si è innamorata, che la respinge per proteggerla, e che si conclude con 'sto figo che la rincorre, la ferma e la bacia teneramente e con trasporto. Ho poi scoperto di non essere l'unica imbecille, ma che molte altre donne più o meno coetanee avevano vissuto la mia stessa emozione.

Rimugino da giorni su questo fatto, e rimugina che ti rimugina sono giunta a una conclusione.
Il fatto è che io me lo ricordo benissimo il mio "tatuatore". Vabbè, io di anni ne avevo venti e non diciassette, non ero proprio una bambina ma neppure una donna. Lui...anche lui era alto, era gentile, era affascinante, e soprattutto era quello sbagliato. Sbagliatissimo, per l'esattezza. Io lo sapevo, lui lo sapeva, tutti quelli che mi amavano lo sapevano, ma si sa che contro l'attrazione magnetica non si può andare. Fu una storia intensa, struggente, dal prevedibile quanto previsto finale di M, anzi come dice la mia amica D, una di quelle situazioni che "parte a razzo e finisce a cazzo" che hanno colorato tanti anni della mia adolescenza e giovinezza; questa però ha lasciato il segno come un tatuaggio invisibile a perenne monito di quale sia il tipo d'uomo da rifuggire con tutte le proprie forze a meno che non si voglia continuare a farsi del male invece di vivere felici e contenti con accanto qualcuno che sia l'uomo-per-me-fattoappostapermè.
È che nella vita di tutte noi c'è stato un Emiliano, e non è abbastanza vicino nel tempo da causarci una punta residua di dolore al cuore ma neppure tanto lontano da suscitare distacco e tenerezza per la ragazzina che siamo state. Il ricordo di lui si trova in quel limbo per via del quale non siamo ancora entrate del tutto nella parte della donna adulta (!!) anche se abbiamo dismesso da tempo e con leggerezza i panni della giovincella sgarzilla, dunque ancora è capace di urlare se sollecitato benché schiacciato da tutti i sogni che si sono realizzati e da ciò che abbiamo finalmente ricevuto e conquistato.

Infine, diciamocelo: quanto cappero è figo 'sto ragazzo che hanno preso per la parte di Emiliano?? E quella voce???