martedì 31 maggio 2011

Carbonara vegetariana

Ingredienti (per 4 persone):
8 zucchine lunghe medie
1 spicchio d'aglio
olio evo q.b.
4 uova (2 intere, 2 solo tuorlo)
formaggio grattugiato a piacere
sale & pepe q.b.
pasta secca a scelta (noi di solito spaghetti o vermicelli)

Preparazione:
Metto su l'acqua per lessare la pasta. Mentre questa si scalda, taglio a rondelle sottili le zucchine e le faccio rosolare in padella con un po' d'olio in cui ho lasciato dorare lo spicchio d'aglio, aggiustando di sale e pepe. Quando calo la pasta, sguscio le uova (2 intere + 2 soli tuorli) in una terrina, le condisco con sale, abbondante pepe e formaggio grattugiato e mescolo tutto bene con una frusta a mano o con una forchetta.
Verso poi la pasta scolata sulle uova, mescolo bene perché sia ben condita, poi tuffo tutto nella padella con le zucchine fumanti e spengo immediatamente il fuoco. Continuo a mescolare energicamente perché le uova si cuociano un pochino, fino alla consistenza desiderata e facendo attenzione che il tutto con si asciughi troppo.
Servo con una spolverata di parmigiano grattugiato.

Ancora una ricetta lobotomizzante per raggiungere il pomeriggio rimanendo zen. Nel frattempo sono rimasti: una valigia da svuotare, il bagno da lavare, una lavastoviglie da riempire, i tappeti da tirar dentro, e un'altra lavatrice. Ce la posso fare...

lunedì 30 maggio 2011

Involtini di pollo & carciofi volgari


Ingredienti (per 3 persone)
Petto di pollo a fettine sottili 500 g circa
Prosciutto crudo 100 g scarsi
Pezzetti di pecorino romano
Olio evo
Cipolla
Birra 1/2 bottiglia piccola circa
Sottilette 4-5

Preparazione:
Stendo le fettine di pollo sul piano di lavoro, le ricopro con una fettina di prosciutto crudo e con qualche pezzetto di pecorino romano (ne abbiamo sempre da parte degli avanzi di quando lo grattugiamo), le arrotolo su sé stesse e le chiudo con un paio di stuzzicandenti.
Scaldo un po' d'olio in una padella, aggiungo la cipolla tagliata sottile sottile e la lascio imbiondire a fuoco medio; vi faccio rosolare dentro gli involtini, poi sfumo con la birra e lascio cuocere finchè il liquido non è quasi evaporato. A questo punto copro ciascun involtino con mezza sottiletta, spengo il fuoco, e lascio riposare, con il coperchio, per due o tre minuti prima di servire.

Stasera gli involtini saranno accompagnati da un contorno di carciofi volgari: semplicissimi cuori di carciofo saltati in padella con aglio e prezzemolo; li chiamo volgari perché uso quelli surgelati. Lo so, è un sacrilegio, ma quelli ho in casa e poi sono pratici e veloci da preparare, fattore fondamentale per la mia cucina in questo periodo.
Comunque.
Lascio scaldare un po' d'olio evo in padella, vi faccio imbiondire uno spicchio d'aglio che tolgo prima che scurisca, tuffo i cuori di carciofo ancora congelati e li lascio cuocere per un po'a tegame coperto. Quando si sono scongelati e sono ormai immersi in un po' di liquido condisco con sale e pepe e lascio andare fino a completa cottura, cioè più o meno fino a quando il liquido non è evaporato. A questo punto termino con una spolverata di prezzemolo tritato, spengo immediatamente il fuoco e trasferisco il contorno in un piatto da portata.

Questo è il menu della cenetta lobotomizzante ideata per stasera...che potrò cominciare a preparare non appena il Nonno Supremo avrà portato la spesa, e non prima di asciugare il pavimento (ovviamente lavato stamattina) che il piccolo Duca ha allagato rovesciando la ciotola d'acqua del cane dopo averci giocato e dopo aver gattonato con mani e ginocchia fradicie per tutta la casa...

Stand by

Tornati dal lungo weekend matrimoniale nella Capitale, oggi è giorno di pulizie di casa e mentali.
Già è partita una prima lavatrice, poi una seconda; in mezzo ordine in giro per casa, una passata di Roomba, una lavata di pavimento con mix di detersivi per lasciar vagabondare liberamente il piccolo Re senza sfidare troppo la sorte e i suoi anticorpi, una sistemata di abiti tirati fuori dalla valigia. Direi che per essere l'ora di pranzo ho fatto abbastanza...tranne che non so ancora che cosa mangiare. Penso che dopo continuerò a ruota libera, a stendere e ritirare panni, sistemare tutto nei cassetti, lavare il bagno, riempire e svuotare una lavastoviglie, spolverare (addirittura), forse inventerò una cena interessante o forse mi rifiuterò di cucinare: in stand by mentale ed emotivo fino a domani pomeriggio.

giovedì 26 maggio 2011

Pasta e mugnoli

Per il pranzo di oggi una pasta "di famiglia", di quelle paste sconosciute fuori dai confini territoriali, almeno col nome con cui la conosco io. Economica, semplicissima, veloce, (quasi) sana, ottima come piatto unico in tutte le stagioni. Uno dei miei piatti preferiti, di quelli che non troverai mai neppure nella più rustica delle trattorie ma che fanno subito "casa".
Perché si chiami così...prima o poi lo scoprirò ;-)

Ingredienti (per 4 persone mediamente affamate)
- 1 cavolfiore grande
- 350 g di pasta corta (ideale la trafila chiamata "gnocchi": NB non quelli di patate!)
- 100 g di pancetta affumicata a dadini (a me hanno insegnato che ci vuole il lardo ma non mi sono  mai avventurata; inoltre la pancetta è più economica e più facile da reperire)
- olio evo
- (pepe nero a piacere)

Preparazione:
Taglio le cimette di cavolfiore, le lavo bene e le tengo da parte. Metto su l'acqua per lessare la pasta, a parte preparo un tegame (di coccio o di terracotta) con un fondo di olio e la pancetta.
Quando l'acqua bolle calo pasta e cimette, salo immediatamente e accendo il fuoco (basso) sotto il tegame con l'olio e la pancetta fino al momento in cui bisogna scolare la pasta. A questo punto spengo, aggiungo nel tegame di coccio pasta e cimette scolate, mescolo bene e lascio riposare per qualche minuto prima di servire con una generosa spolverata di pepe nero macinato al momento.



martedì 24 maggio 2011

Polvere magica

Di solito non sono ottimista e ben disposta di fronte ai prodotti già pronti e ai preparati per dolci, anzi diciamo pure che sono prevenuta.
Questa volta però mi sono dovuta ricredere, avendo provato una di queste torte come un esperimento senza troppe speranze domenica dalla suocera che aveva trovato in offerta una scatola di polvere magica di una nota marca di cui non faccio il nome e che chiamerò ermeticamente "Torte di questi qui", a buon intenditor.
Con un forno, 3 uova, 200 ml di panna fresca, uno sbattitore elettrico e una scatola di polvere magica (al prezzo massimo di euro 3.30) si ottiene un dolce coi fiocchi, soffice e saporito, comodissimo come base per una torta farcita o decorata, al gusto di cioccolato, limone o vaniglia.
Provare per credere.

lunedì 23 maggio 2011

Nessuno ha un amore più grande...

"Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici" (Gv, 15:13)


Non so se sia questo che i genitori della piccola Elena, divenuta angelo pochi giorni fa in circostanze che fanno riflettere, hanno pensato quando hanno scelto di lasciar dilaniare il corpo mortale della loro bambina per salvare altre vite...ma a me al posto dei genitori dei quattro bambini salvati dal dono degli organi di Elena sarebbero venute in mente proprio queste parole di Gesù.
Se fossi stata pronta a perdere mio figlio per una malformazione di lì a poche ore, quanto avrei pregato perché le promesse di Cristo si avverassero, quanto avrei aspettato la manifestazione di un angelo, un miracolo, che mi dicessero "Signora, non sappiamo spiegarcelo, suo figlio è guarito improvvisamente". Ma non è così che l'amore di Cristo si manifesta: "Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri" (Gv, 15:14)...il Suo Amore si manifesta attraverso NOI, le nostre scelte, i nostri gesti, l'amore degli uni verso gli altri.
E sono sicura che il Suo cuore avrà sorriso inondando quello dei genitori di Elena di pace profonda, di fronte alla loro scelta di donare la vita, di nuovo, a quattro bambini gravemente malati e alle loro famiglie. Immagino che sia di enorme consolazione sapere che la vita del proprio figlio sfortunato non è rimasta solo un dono per sé, del quale si ringrazia e basta, ma è diventata vita per altri. Immagino che si senta di mettere DAVVERO la vita del tuo piccolo angelo nelle mani di Cristo dicendogli "sia fatta la tua volontà"...e chi ha dovuto prima o poi pronunciare questa frase come un addio a qualcuno che ha amato profondamente e dal quale è stato difficilissimo staccarsi sa quanto sia difficile e doloroso pronunciare quelle parole col cuore.
Per gesti come questi non si può non credere che Qualcosa di più grande muova il cuore degli uomini, che affidandosi a questo Amore ogni affetto, ogni gesto, ogni circostanza della vita acquisti senso.


sabato 21 maggio 2011

Ma perchè...?

Ma perché tutte le volte che devo andare ad un matrimonio scatta la crisi profonda da inadeguatezza condita da armadio vuoto e tempo scarseggiante per trovare qualcosa di decente da indossare? Minimo minimo mancano sempre le benedette scarpe, o la borsa, e ovviamente i soldi per comprarle. Questa volta forse manca anche il vestito. Ottimo. Un vestito e delle scarpe che una donna incinta di cinque mesi possa indossare senza sembrare una balena o - peggio - una balia...
Meno male che nella vita di ogni donna c'è sempre una Fata Smemorina pronta a soccorrerti...se la Fata non sei tu, e io non fui. La mia Fatina, poi, è sufficientemente creativa, pratica e razionale per riuscire, entro l'orario di chiusura dei negozi, a fare ciò che fu fatto con Cenerentola tra le otto e le nove di quella fatidica sera ma senza topini e bacchetta, armata solo di piglio autoritario, occhio vigile e flessibile, e rotelle (cerebrali) supersoniche.
ZiaRo, ailoviu.

venerdì 20 maggio 2011

Trucchi per la mente


Da quando ho sostituito la parola lavorare con studiare il blocco di granito fra me e la tesi comincia a sfaldarsi, lentamente, faticosamente ma si sta sfaldando. O forse cerco di aggirarlo. Insomma incomincio a vedere in fondo in fondo alla strada un'insegna al neon intermittente che dice ARRIVO.
Chissà perché un così semplice accorgimento funziona come un incantesimo per la mente. Forse perché all'idea del lavoro è associata nella mia testa quella della prospettiva, del guadagno, della regolarità, e costruire una tesi di dottorato in una disciplina umanistica in Italia è una delle cose più lontane dalla prospettiva, dal guadagno e dalla regolarità...e poi diciamocelo studiare è una cosa che mi appartiene, che sento di saper ormai fare, che il mio modo di essere padroneggia con una certa disinvoltura.
Perciò da questo momento in poi fino a che un'attività non mi porterà guadagno/prospettiva/regolarità non sarà da me definita lavoro ma studio.
Et voilà.

giovedì 19 maggio 2011

Gateaux di patate...alternativo

Posto questa ricetta come un piccolo presente per una vecchia conoscenza, ritrovata e rinnovata, per la comune passione per la cucina, e nonostante la sua sia molto sofisticata e la mia molto casereccia.
Buon appetito!

Ingredienti
5 patate medie
1 scatoletta di tonno sott'olio da 180 g
sale & pepe q.b.
formaggio grattugiato q.b.
aglio & prezzemolo a piacer
1 uovo
pangrattato a piacer
olio evo

Preparazione
Lesso le patate con la buccia (in pentola a pressione per 10 minuti dal fischio, oppure in pentola finché i rebbi di una forchetta non penetrano facilmente nella polpa), le lascio raffreddare leggermente, le spello e le schiaccio con lo schiacciapatate o il passaverdure con il coltello più stretto.
Condisco la purea così ottenuta con sale, pepe, formaggio grattugiato, prezzemolo e aglio se graditi, lego con un uovo e aggiungo un po' di pangrattato per rendere l'impasto più compatto.
Trasferisco il tutto in una pirofila unta molto bene con olio, lo livello con le mani o con la forchetta, lo cospargo con formaggio grattugiato e pangrattato, e lo cuocio in forno ventilato tra 180° e 190° finché non è bello dorato. A questo punto spengo, sforno e lascio raffreddare prima di servire.
A noi piace quasi freddo ed accompagnato da insalata verde o da peperoni saltati in padella con cipolla e olive taggiasche.

mercoledì 18 maggio 2011

Settemilasessantadue

Oggi si riparte da 7062, da una giornata che più che maggio pare novembre, da un bimbetto e una bambina scorrazzanti per casa, da una doccia con olio di mandorle a seguire, da una maglia colorata a rallegrarmi l'animo, da una colazione trasgressiva (ah, il burro salato sulle fette biscottate sotto la marmellata di prugne del Montesacro!), ma soprattutto dalla spinta verso una domenica al mare, al nostro mare da sogno.

martedì 17 maggio 2011

Pasta alla Norma

Da quando ho scoperto questa ricetta tipica della cucina siciliana la faccio ogni volta che ho ospiti che come me amano mangiare e prediligono gusti decisi e cucina "casereccia".
Non si tratta di un piatto "leggero" come si potrebbe pensare in base agli ingredienti, perché le melanzane devono essere rigorosamente fritte; se l'olio di semi è abbondante e di buona qualità (arachidi, o girasole) e si lasciano asciugare bene le melanzane prima di unirle al resto, però, sicuramente il risultato è più delicato e decisamente meno "unto" ;-)
Ispirazioni per la preparazione del piatto si trovano qui (da dove ho preso la foto), qui e qui. Sotto invece la versione come la preferiamo (e come la facciamo) a casa mia (anche qui).


Ingredienti (per 4 persone)
Pasta secca 350 g (noi spaghetti)
Melanzane 500 g (noi viola e tonde)
Pomodoro 500 ml (noi polpa)
Aglio 1 spicchio
Sale & pepe q.b.
Olio evo q.b.
Olio di semi 1 lt
Ricotta salata q.b. (noi anche cacioricotta)
Basilico qualche foglia

Preparazione
Lavo le melanzane, le taglio a tocchetti e le friggo in abbondante olio di semi caldissimo. Le scolo bene e le lascio asciugare su carta assorbente da cucina, salandole leggermente.
Metto su l'acqua per cuocere la pasta. Mentre questa si scalda, preparo il sughetto: scaldo in una casseruola un velo d'olio evo (davvero pochissimo, la minor quantità possibile!), aggiungo e lascio dorare un po' lo spicchio d'aglio, poi unisco il pomodoro, aggiusto di sale e pepe e lascio cuocere finché l'acqua della pasta non bolle.
A questo punto calo la pasta e aggiungo al sugo di pomodoro metà delle melanzane fritte, lasciando cuocere a fiamma dolcissima finché la pasta non è cotta: appena prima di scolare la pasta tolgo l'aglio dal sugo, unisco il basilico e spengo il fuoco.
Condisco la pasta col sugo di melanzane, e la servo con sopra, in ciascun piatto, nell'ordine, una generosa grattugiata grossolana di ricotta salata (o cacioricotta), un pugnetto di melanzane fritte, un cucchiaio di sugo.
Ora tutti sono pronti a leccarsi i baffi :-)

lunedì 16 maggio 2011

Rumble Rumble

E come ogni lunedì...tornano a girare i criceti nella mia testa...e tutto faccio tranne che STUDIARE.
Esattamente come ogni lunedì.
Quanto ci metterò a passare da 6604 a 15339?
Ho a disposizione dieci giorni, non uno di più: non ce la farò mai.

sabato 14 maggio 2011

Due centimetri?

Ma quanto saranno grandi i tuoi piedini?
Un paio di centimetri?
Quanto tutto è relativo: la Natura mette in quei due centimetri una potenza che ha dell'incredibile. Un fruscio, una capriola, un passetto di danza, e tu sei VERO. Tutto quello che non ho saputo credere, forse accettare, accogliere sul serio, finora, diventa vero, disarmante, impossibile da non vivere, con qualche passetto di danza lì sotto, nella mia pancetta bassa, quei calcetti accarezzano la mia anima di mamma che non osava sognare di avere ben due bambini e di riuscire a regalare un fratellino al piccolo Re che ogni giorno diventa più sorprendente, meraviglioso e adorabile.
Ti aspettiamo, ti aspetto, piccolo ballerino di samba...abbiamo ancora tanti mesi per comunicare in segreto da cuore a cuore, da organismo a organismo, da anima ad anima, io e te. Ma sappi che la mamma ti aspetta, è pronta ad abbracciarti e ad adorarti.
Ciao piccolo amore secondo.

venerdì 13 maggio 2011

Il pane al forno della Nonna Lina

Sono molto affezionata a questa ricetta. Ogni volta che la faccio penso alla Nonna Lina che la faceva spesso verso la fine della settimana e che in questo modo riusciva a non buttare via gli avanzi di pane, sugo e mozzarelle che in ogni casa pugliese non mancano mai. Adoravo guardarla mentre la preparava, col suo mezzo sorriso, divertita da questa bimbetta che la seguiva come un’ombra. In realtà era lei che adoravo; tutti i sapori che me la ricordano mi danno sempre la stessa emozione e gioia di allora.

Gli ingredienti indicati qui per il condimento sono indicativi (in particolare sono ciò che offriva il mio frigo ieri), ma non devono mancare pane duro, mozzarella e pomodoro sotto qualche forma.
Non ho invece indicato le quantità perché variano sempre, a seconda di ciò che è avanzato, di quante persone devono mangiare e dei gusti, e in ogni caso non sono fondamentali per la riuscita del piatto.

Ingredienti
pane raffermo
latte
mozzarella
pomodoro (polpa o passata o sugo)
sale & pepe q.b.
origano
olio evo
(formaggio grattugiato)

Di solito usiamo le rosette di qualche giorno tagliate a metà, ma vanno bene anche le fette di pane un po’ secche, o il pan carrè, o “pane bianco” (quello confezionato insomma) quando non è proprio fresco. Ho già detto che questa ricetta è antispreco? 

Preparazione
Tuffo velocemente il pane in un po’ di latte (freddo o a temperatura ambiente, non occorre scaldarlo), e lo posiziono su una leccarda rivestita di carta da forno. Metto sopra ciascun pezzo qualche tocchetto o fettina di mozzarella, condisco con un po’ di pomodoro (polpa o passata vanno benissimo ma meglio se ho del sugo già fatto, anche di amatriciana o puttanesca), aggiusto di sale e pepe e termino con una spolverata di origano e un filo d’olio. A noi piace anche una spolveratina di formaggio grattugiato, ma non è indispensabile.

Qualche volta ci ho messo anche sopra olive verdi o nere tagliate a rondelle, capperi, carciofini o funghetti. Non mi piace invece come ci stanno sopra i salumi, ma i gusti sono gusti e ognuno sa che cosa ha da riciclare nel proprio frigo ;-)

Cottura
In forno ben caldo (200°) per un quarto d’ora, massimo 20 minuti.
Accendo prima sopra e sotto, poi quando infilo la leccarda (nella parte centrale del forno) tengo acceso solo il grill.

giovedì 12 maggio 2011

Zucchine ripiene alla Alef

Questo è ciò che si mangia oggi a casa nostra.
Ho quantificato gli ingredienti per rendere la ricetta ripetibile, ma in realtà questo è un piatto concepito per consumare tutti gli avanzi di formaggi e salumi che ho in frigo. Per cui ci si può sbizzarrire con le quantità a seconda della disponibilità e dei gusti.


Ingredienti
5 zucchine verde chiaro o tonde
100 gr di caciocavallo
50 gr di provolone (dolce o piccante)
30 gr di scamorza (provola)
100 gr di caciotta pugliese
50 gr di mortadella a fettine
1 uovo
formaggio grattugiato a piacere
pangrattato q.b.
sale & pepe q.b.
olio evo

Preparazione
Ho tagliato le zucchine per il lungo, le ho sbollentate in acqua salata per qualche minuto; con un cucchiaino le ho svuotate della polpa per ottenere i gusci di zucchina da riempire. Ho unito la polpa della zucchina tritata grossolanamente con la mezzaluna ai formaggi tagliati a julienne (anche a pezzetti piccoli va bene) e alla mortadella sminuzzata; ho aggiunto un uovo per amalgamare, un poco di formaggio grattugiato, ho aggiustato di sale e pepe e con il composto ottenuto ho riempito i gusci di zucchina fino all'orlo.
Ho sistemato le zucchine ripiene in una teglia da forno in terracotta (altre volte uso il pirex) unta leggermente di olio, le ho spolverizzate con formaggio grattugiato, pangrattato e condite con un altro filo d'olio.

Cottura
In forno caldo (statico 200° acceso sopra e sotto, o 180° ventilato) per una mezz'ora scarsa, comunque fino al grado di doratura desiderato.

Buon appetito!

mercoledì 11 maggio 2011

E se...

E se decidessi di fermarmi prima?
E se invece di cercare l'applauso, per una volta, scegliessi la strada della mediocrità?
Se fossi coerente col mio cuore in questo momento, e dedicassi la mia anima e le mie energie a qualcos'altro, che urla dentro di me, invece di inseguire come sempre l'orgoglio?
E se preferissi scegliere di non fare bella figura ma di assecondare il mio cuore, per una volta o una volta per tutte? E se mi abbandonassi al fatto che la vita mi sta regalando delle gioie indicibili, se ammettessi che ho davanti un banchetto sontuoso su piatti d'argento che guardo con la coda dell'occhio perché la mia casa deve risplendere invece di partecipare alla festa, con il risultato che non finisco mai di pulire e nemmeno mi godo il momento felice?
E se la smettessi di cercare di essere perfetta, di eccellere a tutti i costi, e accettassi di guardarmi allo specchio e vedere una persona che ha altre priorità nella vita e che soprattutto ha avuto la fortuna di avere cioò che tanti sognano? E se ringraziassi, e basta, e dedicassi ad esse il tempo che meritano, invece di continuare a riempire il mio tempo inseguendo un sogno di gloria che sta tutto nella mia testa, visto che tutti dicono che il voto di questa tesi non conta niente, che non compare da nessuna parte, che è solo il titolo che conta e che è l'inizio di qualcosa E NON la tesi...
Per una volta sceglierò la sana, leggera, poco impegnativa mediocrità?

martedì 10 maggio 2011

Sotto esame

E ci mancava pure la predica del maritozzo.
"Se tu ti sei fatta già tutti gli esami critici e hai concluso che di più non puoi fare, allora è una cosa impossibile". Parole di saggezza sembrerebbero, ma con il tono sarcastico con cui sono state pronunciate la cosa cambia. Cambia e diventa un giudizio, un rimprovero, quasi un disprezzo.
Come se io nn facessi autocritica continuamente, come se non fosse l'autocritica che mi distrugge. Come se non mi disperassi giorno dopo giorno nel rendermi conto che un'altra giornata se n'è andata con una vita bellissima ma tanto faticosa e rosa dai sensi di colpa, nel rendermi conto che anche oggi nn ho lavorato come avrei voluto-dovuto, nel rendermi conto che la parola fine a questa tela di Penelope non ce la metto, e chissà quando e se ce la metterò.
Ma io non ce la faccio a mollare davvero, ad abbandonare questa idea, a dire "nn ci sono riuscita", "non lo voglio più fare", "basta così, farò altro nella vita". Io arranco, arranco, ma non voglio tornare indietro. Me ne sto seduta qui, su questa pietra in mezzo al cammino, con la vetta che devo raggiungere sempre là, e più di un faticosissimo passetto non riesco a fare, come un vecchietto che più che andare avanti riposa. E aspetto che una fatina compaia davanti a me con una zucca che si trasforma in carrozza, che un virus al contrario faccia comparire sempre più record nel mio database, che il calendario cominci misteriosamente ad andare all'indietro.
Voglio il Giratempo di Silente.

giovedì 5 maggio 2011

Calma, e sangue freddo

Mi devo calmare. Ogni piccola cosa mi manda fuori di testa. Lo so che sono gli ormoni ma lo stesso non sopporto questa condizione di continuo scatto.
Ho voglia di studiare e allo stesso tempo trovo mille motivi e scusanti per non farlo poi effettivamente. Fa troppo freddo, fa troppo caldo, ci sono troppe cose da fare, il bimbo frigna, la baby sitter fa troppo rumore, ho troppa fame, sono troppo stanca, non mi sento bene, ma chi me lo fa fare, che fatica enorme e inutile.
Solo una flebile voce nella mia testa, o forse nella mia anima, molto profonda e recondita, urla che in fondo mi piace farlo, che è la mia natura, che comunque il mio cervello macina sempre in quella direzione, che non conta se sono o no all'altezza contano i fatti e i fatti ora sono CHIUDERE, CONCLUDERE. Mesi, mesi, mesi che me lo ripeto ma i passi che faccio sono (mi sembrano?) sempre troppo lenti per come dovrei e avrei dovuto farli, così finisco per non farli affatto quando invece una persona veramente umile e saggia farebbe ogni giorno il piccolo passo che riesce a fare, accettando la lunghezza del proprio passo e andando avanti con fiducia e costanza.
Ecco, Fiducia e Costanza non sono mai state proprio due mie qualità.....

mercoledì 4 maggio 2011

Welcome to myself

è proprio così che voglio cominciare, con un volo appesa a centinaia di palloncini.
è proprio questo che voglio che sia questo spazio, un palloncino al giorno...