martedì 2 agosto 2011

Reset


Ecco, a questo dovrebbe servire "andare in vacanza": staccare da tutto, mollare il colpo e rifugiarsi altrove, in una realtà diversa da quella quotidiana, prendendo abitudini diverse dalle solite, mangiando in modo diverso, dormendo in modo diverso, vivendo in modo diverso. Tutto ciò dovrebbe "risciacquare" l'anima dalle tossine che essa stessa produce, rinfrancare lo spirito, come un lungo sonno ristoratore pieno di sogni che rielaborano gli eventi per i fatti loro per lasciare spazio libero per nuove informazioni.
Questa volta ci ho messo anche tre settimane senza pc e senza internet, il cambio del sistema operativo, il pc tornato "nudo", vuoto, così l'effetto della piccola rivoluzione è ancora più d'impatto.
Sul piatto anche un azzeramento della folta chioma, pochi vestiti nell'armadio, il cucinare il meno e il meno elaborato possibile.
Eppure ciò che sento non è estrema leggerezza ma un certo sradicamento, come se uno al mattino si guardasse allo specchio e trovasse una faccia sconosciuta.
Ma dopotutto, non era quello che volevo, tornare a zero per ricominciare da capo? Trovarmi di fronte all'essenziale per ritrovare il centro?
Chissà che non lo trovi definitivamente, nell'odore del mare, nel sorriso monello di G, nella routine semplice che cerco di seguire, nel silenzio delle mattine presto, nell'attesa del nuovo inevitabile ineluttabile radicale cambiamento che si compierà in autunno...

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