mercoledì 15 giugno 2011

Un gioco di carte


Ieri sono stata all'Università, dopo un sacco di tempo.
Io con la mia seconda panza in due anni e papà al seguito a fare da autista-portaborse abbiamo incrociato nei corridoi parecchi studenti in attesa di fare esami. Che facce bambine, accidenti...incredibile pensare che in quei corridoi ci sono stata anche io, con la stessa faccia bambina, la stessa vita sospesa, le stesse ansie, un oceano di aspettative e di fiducia nel futuro e nel fatto che quella fatica mista a svaghi-premio fosse un intelligente investimento per un domani all'altezza dei sogni che ho come direbbe il Liga.
Oggi che ci sono immersa, in quel domani, posso guardarlo e dire quanto sia diverso da come lo immaginavo. Non meno bello, anzi. Al di sopra e al di là di tutte le mie aspettative, più alto emozionante luminoso di quanto abbia mai osato sognare allora. E, soprattutto, non merito di quella fatica mista a svaghi-premio. Le cose migliori della mia vita mi sono accadute, capitate, state offerte con immensa generosità dal cuore pulsante del mondo. Sì, forse il mio percorso accidentato sul terreno minato dal Fato ha reso la vista del mio cuore più acuta e la tenacia nell'aggrapparsi a quanto di bello arriva più caparbia, ok, ma io non ho fatto niente per meritarmi tutto questo. La vita me lo ha semplicemente donato.
E adesso io mi chiedo: adesso che sei al termine di questo percorso di studio matto e disperatissimo, adesso che stai per chiudere questa lunghissima parentesi da studente, adesso che stai finalmente per raggiungere l'obiettivo che hai guardato da lontano per tutti questi anni...ha senso pensare che tutto sia nelle mani di questo evento? Conosco la risposta, è dentro di me epperò stavolta NON è sbajata.
La vita -stando a quanto ho appreso finora- è fatta sì di impegno, di sogni e di fatica nel fare quanto è in tuo potere perché questi si realizzino, ma è soprattutto fatta di occasioni.
Un gioco di carte: puoi impegnarti, essere bravo quanto vuoi...ma se la carta non gira non hai possibilità di vincere.
Ma io gioco, gioco sempre, così l'occhio si affina, la mente si velocizza, il cuore si abitua agli scherzi del destino...e mi ritroverò pronta a vedere l'occasione e a coglierla al volo. Forse.
SE arriva.

Nessun commento:

Posta un commento

E tu, che cosa ne pensi?