martedì 28 giugno 2011

Spaghetti "alla rivoluzione"

Gli spaghetti "alla rivoluzione" hanno una storia.
Una storia fatta di treno, di chiacchiere, di pazzi a piede libero e di mammitudine. "Spaghetti alla rivoluzione" è quanto mi rispose una collega della SSIS, mentre tornavamo da Bari dopo una giornata trascorsa ad ascoltare aria fritta che usciva dalla bocca convintissima di un Prof di chissà quale disciplina "trasversale", su un treno regolarmente in ritardo, quando le dissi "stasera non so proprio che cosa mangiare, a casa tua che si mangia?". Lei trovava ad aspettarla alla stazione il marito e i suoi due bambini sotto i sei anni, solo a parlare di loro le si illuminava il volto e aveva ragione, dato che tutti e tre erano l'immagine della tenerezza e della serenità. E io sognavo a guardarla, sognavo un sogno che si sta avverando.
"Ma perchè alla rivoluzione?" "Ah, niente, perché la prima volta che l'ho fatta, quando i bambini hanno visto che rimescolavo energicamente gli spaghetti nella teglia hanno detto Mamma perché fai la rivoluzione agli spaghetti? e da allora chiedono sempre che gli faccia - appunto - gli spaghetti alla rivoluzione".
Insomma la ricettina di oggi è nel mio cuore, ma oltre a questo è appetitosa, semplice, autentica, rustica e di sicura riuscita; tutti coloro ai quali l'ho proposta me la chiedono sempre, dunque almeno nella mia cerchia di palati è un successone.

Ingredienti (per due persone):
Una ventina di pomodorini rossi
Basilico a piacer
Prezzemolo a piacer
Formaggio grattugiato a piacer
Sale q.b.
Olio evo
1 cipolla

Preparazione:
Per prima cosa accendo il forno a 200° e metto sul fuoco una pentola di acqua per la pasta.
Lavo bene i pomodorini, affetto sottile sottile la cipolla (ad anelli) e ne faccio un letto in una teglia di terracotta o di pirex con un fondo di olio extravergine di oliva. Sopra questo letto posiziono i pomodorini, tagliati a metà e con la calotta verso l'alto. Cospargo di basilico e prezzemolo tritati insieme finissimamente, formaggio grattugiato (di solito uso il pecorino romano e il parmigiano reggiano/grana), un po' di sale e un altro filo d'olio.
Quando l'acqua sta per bollire metto la teglia in forno (abbasso la temperatura se il forno ha la funzione "ventilato"), e calo gli spaghetti salando l'acqua.
N.B. I pomodori dovrebbero essere pronti, cotti e con un pochetto di crosticina, appena la pasta è da scolare, per cui uso spaghetti un po' grossi, che hanno bisogno di una decina di minuti di cottura.
Spengo il forno, tiro fuori la teglia, scolo la pasta e la verso sui pomodorini. Con due forchette rimescolo, rimescolo, rimescolo accuratamente perché il condimento si appiccichi per bene agli spaghetti, servo caldissimo con una spolverata ulteriore di parmigiano nel piatto se qualcuno la gradisce.

Noi caliamo almeno 80 g di pasta a persona per questa ricetta, normalmente richiede il bis ;-)

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